San Samuele, giudice e profeta dell’Antico Testamento Ramah (Palestina), 1070 a.C.- 950 a.C. La sua vita viene descritta nel primo dei Libri di Samuele, che la tradizione gli attribuisce.
Avvenimenti
• È l’ultimo giudice d’Israele e il primo dei profeti. Samuele significa “L’ho domandato al Signore”: la madre Anna, sterile, ha chiesto con insistenza il suo arrivo a Dio e, una volta nato, lo consacra a lui. Samuele, dopo lo svezzamento, viene condotto al santuario di Silo, dove si conserva l’Arca dell’Alleanza e viene affidato al gran sacerdote Eli.
• Fin da fanciullo riceve la vocazione di diventare giudice e profeta del popolo ebraico.
• II Signore gli si manifesta quando è dodicenne: lo chiama per tre volte di notte e Samuele, pensando che a chiamarlo sia il suo maestro Eli, si reca presso di lui. Eli, intuendo che il Signore voglia parlare al giovanetto, dice all’allievo di rispondere cosi: «Parla, o Signore, perché il tuo servo ti ascolta» (1Sam 3,9). Quando Samuele torna a dormire, il Signore lo chiama e gli dice di voler punire Eli, perché non ha corretto i suoi figli, pur sapendo che si comportano in modo iniquo.
• Ventisette anni dopo la visione di Samuele, i filistei sconfiggono gli ebrei e catturano l’Arca dell’Alleanza (che è costume portare in battaglia). In seguito l’Arca viene restituita agli israeliti, perché ricollegata a eventi infausti per i filistei.
• Samuele con il suo ministero profetico cerca di riportare il suo popolo, ricaduto nell’idolatria, al vero culto del Signore e di prepararlo alla riscossa contro gli oppressori filistei, che cercano di attaccarlo. Invoca l’aiuto del Signore: fulmini e tuoni si scatenano nell’aria, i filistei fuggono e vengono sconfitti a Bet-Kar e per molto tempo non tornano più in Israele. Dopo questo evento Samuele viene riconosciuto quale giudice dal popolo, che governa con saggezza.
• Fonda a Ramah, dove vive, una scuola di profeti.
• In tarda età nomina i due figli come suoi successori alla carica di giudici. Gli ebrei, stimandoli non all’altezza di tale incarico, chiedono a Samuele di designare un re per guidare il Popolo. Egli, dopo aver a lungo pregato, sceglie come re Saul. Lasciato l’incarico di giudice, si riserva quello di profeta e sacerdote di Dio, con il compito di comunicare al nuovo sovrano il volere divino. Saul, fino a quando osserva la legge del Signore, riesce vittorioso in molte imprese militari intraprese per consolidare e difendere il suo popolo dai nemici confinanti; in seguito, diventato superbo, comincia a disobbedire al Signore. Samuele in seguito viene inviato da Dio per ungere, come nuovo re, David: ha dunque un ruolo fondamentale nella nascita della monarchia in Israele.
Morte
Viene sepolto a Ramah, nella sua proprietà: al passaggio del feretro, tutti gli ebrei lo venerano con grande rispetto. Le sue reliquie, ritrovate nel 406, vengono trasportate con solennità a Costantinopoli e, durante la quarta crociata, vengono traslate a Venezia, dove anche oggi sono venerate nella chiesa di San Samuele.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi