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San Martino riporta il fumetto in chiesa

San Martino, di cui oggi ricorre la festa liturgica, è un santo davvero popolare. Sin dall'infanzia, i bambini imparano la filastrocca del campanaro e, con il termine “Estate di San Martino”, la saggezza popolare assegna alla giornata di oggi una parentesi di “tepore” dal freddo di novembre. Ma perché il santo originario di Tours è entrato nell'immaginario comune?

Una vita leggendaria

La storia di quest'uomo appartenente a una nobile famiglia dell'epoca tardo-antica si perde nella leggenda. Le poche informazioni precise – anche se non si può affermare siano attendibili al cento per cento – collocano la sua nascita qualche anno dopo l'Editto dell'imperatore Costantino, che diede libertà di culto ai Cristiani. Ma qui la vita del santo si ferma, tra agiografie e leggende che lo dipingono talvolta come un prode cavaliere arturiano, talaltra come un'eremita. È per fare chiarezza storica, che l'artista riminese Mabel Morri nel 2012 ha voluto ri-raccontare la vita del Santo e lo ha fatto a suo modo: con il fumetto. Se si passa dalle parti di Rimini, nella Chiesa di San Martino in Riparotta di Viserba Monte, è possibile ammirare la sua opera: si tratta di otto pilastri della Chiesa dipinti con le storie della vita del santo.

L'artista Mabel Morri in posa davanti a un pannello della Vita di San Martino da lei dipinto

Il tesoro di una chiesetta di periferia

Un'idea coraggiosa la sua, che ha incontrato l'accoglienza di don Danilo Manduchi e dell'ingegnere Giuseppe Ferri, che ha ridato lustro alla chiesetta confinata lungo l'autostrada come tanti luoghi sacri resi “anonimi” dall'inurbamento. L'esperimento ha avuto grande successo: il parroco e il progettista hanno commissionato a Mabel Morri l'affresco dei pilastri della navata centrale, mentre allo street artist Eron la decorazione della volta, dov'è possibile ammirare un angelo in versione writer munito di bomboletta. 

“Il fumetto nasce in Chiesa”

Come ricordò il parroco durante il discorso d'inaugurazione della Chiesa (nel 2012), “il fumetto nasce storicamente in Chiesa“. Le parole del sacerdote richiamano a ciò che sosteneva l'intellettuale Umberto Eco, che ravvisava nei dipinti delle protochiese, come quella di San Clemente a Roma, la “prima forma di narrazione per immagini sequenziali”. Il saggista vedeva negli anni contemporanei “un momento di grande fermento per il fumetto” e l'opera di Mabel Morri non fa che confermare la duttilità dello stile, anche se lei stessa ne ravvisa un ritorno alla sua vocazione originaria. 

Il battesimo di San Martino nel dipinto di Mabel Morri

San Martino oltre la leggenda

Fedele a uno spirito storiografico, l'artista riminese ha indagato nelle leggende di San Martino con piglio critico, scavando nell'agiografia per oltre un anno: “Abbiamo deciso che l'ideale fosse raccontare due episodi fondamentali nella vita di Martino” ha detto a Fumettologica. Gli episodi scleti sono anche i più celebri della vita del santo: il taglio del mantello e la decisione di lasciare la vita militare per seguire Cristo. “Ho scritto una vera e propria sceneggiatura, muta, e ho fatto in modo che sulle colonne ci fosse una lettura fumettistica, con il mio 'modo'  di raccontare. Ho costruito intorno a Martino una personalità, mi sono domandata cosa potesse spingerlo a essere ciò che poi diventò, nella vita” ha dichiarato l'artista, che ha voluto sgomberare il campo dalle credenze leggendarie e darne un piglio più aderente alla realtà: “La scelta è stata naturale. Io, Pino e Don Danilo dovevamo scegliere che impronta dare. O facevamo una versione romantica dei fatti riportati oppure una storicamente fedele. Amo la storia, per cui mi sono un po’ impuntata affinché i fatti narrati fossero quelli documentati. Perché Martino taglia metà mantello? Perché l'altra metà apparteneva all’esercito e lui nel tagliarlo ha dato al povero tutto quello che aveva. Adesso le persone vedono le colonne illustrate e vanno finalmente a informarsi sulla vita di San Martino”.

L'artista Mabel Morri nella Chiesa di San Martino in Riparotta di Viserba Monte, alle porte di Rimini

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