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San Amato Ronconi: una vita dedita alla carità evangelica

San Amato Ronconi, terziario francescano, fondatore dell’ospedale dei poveri pellegrini di Saludecio Saludecio (Rimini), 1226 ca. – Saludecio 1292 ca. Proviene da una ricca famiglia. Rimasto orfano, vive con la famiglia del fratello Giacomo.

Avvenimenti

• Si decide per una vita dedita alla carità evangelica: presso il monte Orciale costruisce un ospizio per i pellegrini e i poveri.

• Fa un pellegrinaggio a Rimini per venerare le reliquie di san Gaudenzio, e sul monte ia per visitare la grotta di san Marino. Compie per quattro volte il pellegrinaggio a Santiago de Compostela.

Aneddoti

• La cognata Lansberga pensa di farlo sposare con sua sorella Agnese, ma Amato rifiuta perché ha fatto il voto di castità. Lansberga diffonde la calunnia che Amato ha una relazione incestuosa con la sorella Chiara.

• Manca il cibo con cui nutrire i pellegrini ospitati nel suo ricovero presso il monte Orciale.  Riesce a sfamarli con delle rape di notevole grandezza piantate solo poche ore prima.

Spiritualità

Si ispira alla spiritualità francescana: dona tutti i suoi beni ai poveri, fa una vita di estrema penitenza, si flagella ogni giorno e si ciba con scarsi legumi.

Morte

Mentre si appresta a fare il quinto pellegrinaggio a Santiago de Compostela, in una visione angelica gli viene consigliato di tornare indietro perché la sua vita sta per concludersi. Dona ai Benedettini l’ospizio e la cappella dedicata alla Natività di Maria Vergine, da lui fatta costruire e dove chiede di essere sepolto. Si spegne santamente nel povero giaciglio della sua cella. Molti, al contatto con il suo corpo, che rimane incorrotto ed emana un buon profumo, vengono subito risanati. E’ beatificato da Pio VI nel 1776 e canonizzato nel 2014 da Francesco. Le sue spoglie mortali sono venerate nella chiesa parrocchiale di Saludecio.

Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi

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