La nascita della Vergine è tramandata dal Protovangelo di Giacomo e dalla Legenda aurea. Come la quasi totalità delle feste mariane, anche la Natività della Vergine è di origine orientale. Si comincia a celebrarla a Gerusalemme, nella basilica di Sant’Anna, costruita dove la tradizione localizza la casa di Gioacchino e Anna. Viene introdotta a Roma da papa Sergio I nel 701 e celebrata a Santa Maria Maggiore.
La nascita di Maria è strettamente legata alla nascita del Messia, come promessa e preparazione della salvezza dell’umanità: Maria nasce, infatti, per essere la madre del Verbo incarnato, Gesù. La devozione cristiana vuole venerare le persone e gli eventi che hanno contribuito a preparare la nascita di Gesù.
“Salomone celebrò in modo solennissimo l’inaugurazione di un tempio di pietra. Come celebrare la nascita di Maria, tempio del Verbo incarnato? E’ giusto dunque cantare questo giorno a colei che nasce in esso. Ma come potremmo celebrarla degnamente? Possiamo narrare le gesta eroiche di un martire o le virtù di un santo, perché sono umane: ma come potrà la parola mortale, passeggera e transitoria, esaltare colei che diede alla luce la Parola che resta? Come dire che il Creatore nasce dalla creatura?” (san Pier Damiani).
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi