San Pietro Regalado da Valladolid, Sacerdote e frate minore Valladolid (Spagna), 1390-Auguile (Spagna), 30/03/1456 Proviene da una nobile famiglia.
Avvenimenti
• All’età di 13 anni la madre, rimasta vedova, gli permette di entrare nel convento francescano di Valladolid. Pietro inizia subito una vita di penitenza, orazione, povertà e silenzio. Soprattutto per opera di Pietro di Villacreces, da qualche tempo in Spagna è stata avviata la riforma atta a portare la vita religiosa francescana alla primitiva austerità; Pietro, appena quindicenne, segue il promotore della riforma e ne diventa uno stretto collaboratore.
• Nel 1413 è ordinato sacerdote. Aiuta il Villacreces nella fondazione dell’eremo di El Albrojo: dopo tre anni viene nominato responsabile di un numeroso gruppo di giovani e fervorosi frati.
• Più volte viene visto dai confratelli sollevato da terra e circondato da una nuvola luminosa.
• Ordina di allontanarsi dal convento a delle rondini che con i loro garriti disturbano la preghiera dei frati.
• Blocca e ammansisce un toro ferito e inferocito che lo sta per colpire con le corna, poggiando il suo bastone sul muso dell’animale.
• Per oltrepassare il fiume Duero sale con l’asino con le cibarie raccolte nella questua sopra il mantello steso sull’acqua.
Spiritualità
Nel celebrare la Messa, versa abbondanti lacrime. Trascorre intere notti nel fare la Via Crucis con una corona di spine sul capo e una pesante croce sulle spalle. Conduce una vita di povertà estrema. Grande austerità e penitenza: cammina a piedi nudi anche nel lunghi viaggi; porta il cilicio; si flagella costantemente. Dona ai bisognosi tutto il possibile. Lava le piaghe ai lebbrosi. Efficace e convincente predicatore non per la sua eloquenza, ma per l’esempio e il fervore della sua santità.
Morte
Sentendo vicina la morte chiede perdono ai confratelli dei cattivi esempi che può aver dato. Riceve il Viatico. Ai frati che avrebbero voluto somministragli anche l’Unzione degli infermi dice che l’avrebbe ricevuta dal vescovo di Plasencia misteriosamente avvertito della sua prossima fine. Cosi avviene. Entra serenamente nella gioia del Signore a 60 dopo aver esclamato: «Nelle tue mani Signore, raccomando il mio spirito». Nel 1492 la reg Isabella di Castiglia fa riesumare la sua salma, che risulta incorrotta. La regina esprime il desiderio di avere alcune dita del Santo come reliquie: quando vengono tagliate ne esce sangue vivo. Viene canonizzato nel 1746.
Iconografia
Spesso viene ritratto mentre dona pane ai bisognosi e mentre indica loro il crocifisso.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi