Sant’Ilario, papa. Nasce a Cagliari e muore a Roma il 29-02-468. E’ pontefice dal 461 al 468.
Avvenimenti
- E’ arcidiacono della Chiesa di Roma sotto il pontificato di Leone I Magno. Su incarico di quest’ultimo, che lo stima molto, viene inviato al concilio di Efeso: per il suo comportamento fermo e deciso è fatto imprigionare da Dioscoro, ribelle patriarca di Alessandria. Riesce a fuggire e a tornare a Roma. E’ proprio per questa stretta collaborazione col grande pontefice, che Ilario viene chiamato a succedergli.
- Sostiene con forza il primato del vescovo di Roma. Lotta energicamente contro i movimenti eretici di Eutiche e Nestorio che, pur condannati, sono ancora molto attivi in Oriente. Riesce a convincere l’imperatore di Occidente, Antemio, a non sostenere più gli eretici.
- Nel 465 convoca a roma un sinodo di vescovi, in cui viene decisa l’impossibilità di accedere al sacerdozio per i bigami, i secondi mariti delle vedove e gli analfabeti.
- Scrive lettere sulla fede cattolica e indice i Concili di Nicea, Efeso e di Calcedonia.
- Abbellisce la basilica vaticana. Oltre a essere un attivo realizzatore, ama lo studio e la cultura. E’ nominato patrono dei bibliotecari per aver raccolto e conservato libri e fondato biblioteche.
Aneddoti
Attribuisce all’intercessione di San Giovanni Evangelisti la sua liberazione a Efeso (trova infatti rifugio nella sua cella sepolcrale, posta fuori delle mure della città). All’evangelista dedica una delle tre cappelle che fa costruire vicino al battistero del Laterano.
Morte
Viene sepolto nella basilica di san Lorenzo al Verano, vicino ai papi Zosimo e Sisto III.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi