San Sòstene, Corinto (Grecia), I sec. Quando i giudei a Corinto conducono Paolo davanti al proconsole Gallione accusandolo di diffondere un culto contrario alla legge, il proconsole rifiuta con abilità di farsi giudice in una questione dottrinale. Al posto di Paolo, che non ha mai parlato, i giudei prendono Sostene, il capo della sinagoga di Corinto, e lo bastonano. Varie le interpretazioni di questo strano comportamento per cui, invece di Paolo, viene percosso Sostene.
Alcuni sostengono che, essendo Sòstene colui che ha sobillato i giudei a trascinare Paolo davanti al tribuno, fallita l’impresa, i giudei se la prendano con lui. Anche se non si hanno notizie certe, è lecito pensare che Sòstene si sia convertito al cristianesimo, diventando discepolo di Paolo, con il probabile incarico di tenere i rapporti tra l’Apostolo e la comunità cristiana di Corinto. Paolo con queste parole indirizza la prima lettera ai cristiani di Corinto: «Paolo e il fratello Sòstene, alla Chiesa di Dio che è a Corinto» (cfr. ICor 1,1-2). Secondo la tradizione il Santo viene in seguito eletto vescovo di Colofonia in Asia Minore.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi