Beata Raffaella Ybarra da Villalonga, Fondatrice delle Suore degli Angeli Custodi Bilbao (Spagna), 16/01/1843 – Bilbao, 23/02/1900. Proviene da una famiglia molto religiosa e ricca, che possiede grandi stabilimenti siderurgici. Fin dall’infanzia manifesta un’intensa religiosità.
Avvenimenti
- All’età di 18 anni, per compiacere il padre, sposa il ricco catalano Giuseppe Villalonga, di ventuno anni più anziano di lei: hanno sette figli. Unione felicissima. Il marito autorizzerà e finanzierà con grande generosità tutti i progetti della sua amatissima sposa. Accoglie inoltre nella sua casa cinque nipoti orfani della sorella Rosaria (morta a 28 anni).
- Nel 1890, con l’autorizzazione del marito, emette in modo perpetuo i voti di castità, obbedienza e povertà.
- Fonda a Bilbao l'”Asilo della Sacra Famiglia”, per le donne con figli che arrivano in città senza assistenza.
- Fonda la Congregazione delle Suore degli Angeli Custodi, per assistere le giovani abbandonate che vagano per la città con il rischio di diventare prostitute. Nel 1901 la Congregazione è approvata a livello diocesano e qualche anno dopo anche dalla Santa Sede.
- Nel 1898 muore il marito; pensa di entrare nella Congregazione da lei fondata. Ma deve rinunciarvi perché nello stesso anno muore anche una nuora che lascia sei bambini piccoli che vengono affidati a lei.
Spiritualità
Ama fin da giovane meditare la passione di Gesù e spesso non riesce a trattenere le lacrime. Nelle numerose prove dolorose della sua vita, dimostra una grande uniformità al divino volere e un sempre maggiore distacco dalle illusorie cose terrene. Vuole che le giovani assistite vengano trattate come figlie: anche per questa sua tenera carità ne accorrono in cosi gran numero. Una sua suora descrive così l’insegnamento della fondatrice: «Ci esortava fare il possibile perché rassomigliassimo agli angeli custodi nel compiere le nostre azioni per la maggior gloria di Dio; perché andassimo sempre allegre dove l’obbedienza ci avrebbe mandato, come fanno gli angeli che danno gloria a Dio accompagnando un reprobo o un predestinato. Come loro anche noi dovevamo cercare solo la volontà di Dio».
Morte
Le viene diagnosticato un tumore gastrico. Riceve gli ultimi sacramenti. Vuole che venga eletta una superiora e chiede alle sue suore che preghino per lei, in modo che possa raggiungere subito il Paradiso. Promette che dal cielo proteggerà la sua Congregazione. Si addormenta nella pace del Signore nella sua casa di Bilbao, tra atroci dolori, assistita dal figlio Gabriele, prossimo all’Ordinazione presbiterale. Le sue spoglie mortali sono venerate in un mausoleo costruito vicino al collegio delle suore da lei fondato. È beatificata nel 1984.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi