Caro direttore,
ho letto l’opinione di Guido Folloni sulle unioni civili che commentano anche quanto detto da Papa Francesco ultimamente e che ha creato molto scalpore… condivido a pieno il richiamo di Folloni all’importanza delle parole. Come diceva in un vecchio film Nanni Moretti “Le parole sono importanti” e non si può banalizzare, non si può parlare in modo approssimativo di questioni così importanti.
Lei dirige una testata in cui scrivono giornalisti e siete abituati, lo spero, a misurare le parole, a scegliere i termini più appropriati per non essere fraintesi e anche per non offendere nessuno. Ecco questa attenzione la dovremmo avere tutti. La lingua italiana è così ricca di vocaboli!!
Ed allora ben venga quanto scrive Folloni: il matrimonio cristiano è un Sacramento che si basa sull’unione di un uomo e una donna. In ambito civile è un contratto e in quanto tale può essere stipulato con chiunque. Ecco io credo che sia importante tenere a mente questa piccola distinzione quando si parla e si discute: ben venga infatti il dibattito, il confronto ci mancherebbe… ma nel rispetto. Chi crede in Dio, chi è cristiano, lo fa sulla base di una scelta libera di adesione. Chi non condivide o non crede non è obbligato a abbracciare certi valori, ma a rispettarli sì. Questo sì.
Luigi C.