Sono un docente di sostegno ormai prossimo alla pensione (nel 2021).
Ho esperienza in tutti i gradi di scuola. Premetto che parto dal dato di fatto che secondo tutti i dati conosciuti non avremo frotte di bambini in terapia d’urgenza per il SARS COV-2 perché esso colpisce prevalentemente gli adulti e diminuisce la sua aggressività al diminuire dell’età.
Il pericolo vero è che bambini e ragazzi asintomatici infettino genitori e nonni. Questo fatto salvo la possibilità di una futura possibile mutazione.
Mi permetto di far notare che prevedere una riapertura delle scuole in presenza almeno all’inizio dell’anno è auspicabile sia per motivi educativi che per motivi sociali e che a tal fine ci sarebbe stato tutto il tempo per organizzarsi meglio già da maggio, quando l’evoluzione positiva dell’epidemia sembrava ormai delineata.
Già allora era anche chiaro che la possibilità di una seconda ondata con la discesa delle temperature era quasi sicura e quindi bisognava organizzarsi per una ORDINATA ripresa sistematica della DaD in rapporto all’evoluzione dell’epidemia nelle varie zone d’italia (NON IN TUTT’ ITALIA ALLO STESSO MODO!!!). Ad esempio i comuni avrebbero potuto organizzare internet-point attrezzati per permettere ai ragazzi più svantaggiati di seguire la DaD vicino a casa.
Costruire nuovi locali prefabbricati o adattare quelli liberi (quanti capannoni vuoti ci sono in giro!) e stabilizzare rapidamente la massa dei precari che avevano già esperienze di insegna mento (e dei non meno necessari ATA aggiuntivi), sospendendo i prepensionamenti con quota 100 (non raccontiamoci che l’insegnamento è un mestiere usurante!!!) sarebbe stato possibile in modo sistematico ed ordinato, utilizzando anche DA SUBITO i fondi del MES sanitario già allora disponibili. E si sarebbe potuta valorizzare l’integrazione delle scuole statali con quelle paritarie, invece che lasciar agonizzare quest’ultime.
Ora non resta che affrontare con la solita improvvisazione il caos che si genererà per la pretesa di puntare tutto sulla ripresa SOLO in presenza, facendo finta di non sapere che in molte zone le scuole si richiuderanno subito perché non preparate ad affrontare anche solo qualche caso sporadico di positività tra studenti, docenti e ATA. Così chi ha la fortuna di avere una famiglia tecnologicamente preparata (e/o raggiunta adeguatamente da internet) potrà studiacchiare coi docenti più aggiornati, gli altri si gongoleranno nella beata ignoranza.
Antonio Schillani