Caro Direttore,
ho letto con attenzione l’editoriale di Massimo Gandolfini sulla dura condanna di Papa Francesco all’aborto. Questa lettura mi ha molto colpito perché sui grandi giornali, che pure leggo per informarmi, non ho trovato il giusto rilievo alle parole del Pontefice.
Trovo che Gandolfini abbia ragione: quando il Papa parla, con la franchezza per la quale è molto amato da tutti, di problemi etici fondamentali o di questioni che appaiono “scorrette” nel sentire comune, ecco che su di lui cala la censura di quelli che pure lo applaudono da posizioni laiciste. Per questo, nel mio piccolo, ho deciso di scriverle.
Per ringraziare il Papa per il coraggio e la franchezza con le quali ribadisce i principi della nostra fede (l’immagine del “sicario” contro la vita nascente è molto efficace!) soprattutto su un tema come l’aborto che Gandolfini definisce un “dogma laicista”. E vorrei ringraziare lei ed il suo quotidiano on line per aver accolto quelle parole che altri hanno voluto non raccontare.
Un caro saluto e buon lavoro
Franco F.