Caro direttore,
ho letto l’articolo che parla della libertà, di questo dono dato per scontato e che poco a poco stiamo perdendo senza neanche accorgercene. La riflessione firmata da Francesca Romana Preziosi mi ha fatto molto riflettere su diverse cose. Innanzitutto mi sono ricordato quando da giovane sognavo anche io di lasciare tutto e vivere libero dalle cose materiali senza preoccuparmi del domani.
Identificavo, proprio come l’uomo di cui Preziosi racconta la storia, la libertà con il non essere legato a nulla e a nessuno. Per questo viaggiavo per lunghi periodi e vivevo alla giornata senza cercare relazioni troppo durature. Poi però, quando ho incontrato la donna che è poi diventata mia moglie, ho fatto un passo in avanti e ho capito che la libertà appartiene all’animo e che quel desiderio che provavo prima di non aperture a nessuno non era libertà ma paura, soprattutto paura di amare. Ed è proprio l’amore, invece, che ti libera.
Con mia moglie ho messo radici e gli anni sono passati così velocemente che non mi sembra vero. Ormai siamo vecchietti, ma l’amore è quello di una volta: vivace, forte con tanta voglia di vivere. Accanto a lei mi sono sentito libero ogni minuto della mia, della nostra vita. Non c’è un giorno che non rivivrei con lei. Ai giovani che leggono questo giornale vorrei dire, da povero vecchio quale sono, di crescere cercando e difendendo la loro libertà. Soprattutto la libertà di scelta.
Quando saranno veramente e profondamente liberi, solo allora, troveranno l’amore quello vero. Libertà e amore coincidono. Fatevelo dire da chi lo ha sperimentato! Cari ragazzi non abbiate paura di andare controcorrente rispetto ai coetanei, rispetto alla società. Non sprecate il vostro tempo in vuoti sabato sera, ma cercate e fermatevi solo davanti a ciò che per voi è importante.
Emilio G.