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Crisi e Covid, troppa incertezza: la gente è stanca

Caro Direttore,

leggo sempre In Terris e vedo che seguite anche la politica italiana senza prendere una posizione precisa. Questo lo apprezzo e mi chiedo da cittadino cosa dobbiamo pensare, in chi dobbiamo credere, cosa possiamo fare noi, persone del popolo comune dinanzi a quelle che io considero delle pubbliche pagliacciate.

È così evidente che tutti questi nostri rappresentati sono solo incollati alle poltrone deludendo tutte le aspettative oltre che a tradire il Paese scegliendo un premier che non era neanche tra i candidati. Abbiamo visto cambiare i partiti senza cambiare il presidente del consiglio il quale non fa altro che annunciare ciò che si dovrà fare senza mostrare mai un qualcosa di realmente compiuto.

Questa pandemia aveva ed ha bisogno di un governo all’altezza di questa emergenza sociale mentre al momento subiamo le dispute all’interno di una specie di pollaio dove ognuno vuole prevalere sull’altro. Forse mentre assistiamo a questa ennesima sceneggiata politica già i giochi li avranno decisi, forse ciò che vediamo dalle televisioni sarà solo una parvenza di conflitto politico mentre dietro le quinte gli accordi si faranno e certamente per il cosiddetto “bene delle Paese”.

Mi creda direttore, la gente però è veramente stanca e con questo Covid che si prolunga e i vaccini che non arrivano la depressione e la rabbia crescono e si moltiplicano i sentimenti più negativi. Questi governanti non fanno niente, se non a parole, per mettersi dalla parte dei cittadini stremati perché non hanno più un lavoro, non arrivano gli stipendi, i debiti si accumulano e i nostri ragazzi subiscono anche il vuoto educativo e scolastico.

Fanno anche rabbrividire le contrastanti teorie sulla pandemia: da chi ci chiede l’assoluta attenzione e senso di responsabilità a chi invece banalizza il tutto quasi volendo trasmetterci che è tutta una montatura, un complotto e addirittura c’è chi lo nega.

Insomma, ma è possibile che la gente deve sopportare tutto? Ma si deve soccombere e restare sempre in silenzio o dobbiamo scendere in strada e ribellarci pacificamente ma facendo sentire la nostra voce? Come dobbiamo agire per scuotere tutte le istituzioni che sembrano così sorde ai reali bisogni degli italiani?

Certo, il mio pensiero va anche ai più “ultimi” quelli di cui voi parlate ogni giorno e che sembra non interessino più di tanto. Che tristezza. E la Chiesa? Non saprei… assiste molto ma poi mi sembra anche questa, di cui faccio parte come praticante, poco presente nell’educare, nell’esporsi, nel prendere posizione. Immagino che quest’ultimo pensiero non sarà ben accetto, me ne scuso… è una mia opinione.

Corrado M.

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