Cari lettori e care lettrici di In Terris, come voi che ci seguite, chi da anni e chi magari è arrivato sulle nostre pagine solo di recente, sapete bene, l’informazione libera, autonoma e indipendente è uno dei beni più preziosi e insieme uno dei pilastri di una società democratica. Un bene a cui ci si dedica con impegno e passione sinceri, nella convinzione di effettuare un servizio essenziale per la vita di ciascuno di noi.
Purtroppo, le difficoltà e le durezze che il mondo sta conoscendo, come il clima di incertezza dovuto alla guerra in Ucraina che va avanti da mesi, dopo quello già vissuto con la pandemia di Coronavirus, i continui aumenti dei prezzi dell’energia e delle materie prime, non risparmiano nessuno, né grandi aziende né piccole realtà. I costi sempre più alti rendono sempre più complessa la navigazione nel periglioso mare del mondo contemporaneo per il nostro giornale, mettendo a rischio l’esistenza stessa di questa avventura editoriale che ha recentemente compiuto otto anni e si è sempre mantenuta indipendente. Un rischio che potrebbe significare, per dei giovani e per delle famiglie, la perdita di un’entrata economica che può consentirgli di condurre una vita in autonomia o di essere di supporto al proprio nucleo famigliare.
Dal settembre 2014 In Terris ogni giorno vi porta a conoscenza sia dei principali temi dell’attualità come il disagio giovanile e l’emergenza educativa, della cronaca, della politica nazionale e internazionale, della geopolitica, dell’economia, della scuola, del lavoro, dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile, della Chiesa, dello sport, della disabilità, sia quelle vicende e quelle notizie che a volte nel grande e continuo flusso dell’informazione restano un po’ sullo sfondo ma non per questo sono meno importanti, come le tante preziose azioni di solidarietà compiute da tante persone di buona volontà che operano nel mondo delle parrocchie, del volontariato, del terzo settore, facendosi prossime ai fragili e agli emarginati.
Questo perché In Terris ha scelto di essere “la voce degli ultimi” con i piedi per terra guardando il cielo. Per continuare ad esserlo, in questo momento di sofferenza, ci rivolgiamo a voi, cari lettori e care lettrici, perché possiate sostenerci con un contributo volontario, ognuno donando quanto gli è possibile. Ci rivolgiamo a quelle associazioni e quelle aziende che possono scegliere la nostra testata per la loro pubblicità come per far conoscere le loro iniziative e campagne benefiche. Aiutateci, con la vostra generosità, a continuare a far sentire la voce dei più piccoli, dei più fragili, degli emarginati e degli ultimi della nostra società e delle periferie, fisiche e digitali, del mondo contemporaneo.