Strade sempre più insicure in Italia e in Europa. Bernadette Moreau è la delegata generale della Fondazione Vinci Autoroutes. “Gli europei temono i comportamenti a rischio degli altri utenti della strada e spesso contribuiscono essi stessi a questo clima di tensione– spiega Bernadette Moreau-. Urge ricordare, però, che la condivisione della strada e, più in generale, dello spazio pubblico riguarda tutti. Ci sono vari modi per preservare la sicurezza di tutti gli utenti e, in particolare, di quelli più vulnerabili. E cioè rispettare le regole del codice della strada. Essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni per gli altri e per se stessi. Controllare l’impulsività. Resistere all’individualismo”. La Fondazione Vinci Autoroutes documenta l’escalation di condotte indisciplinate attraverso la 4a edizione dello studio sul “Road-sharing”. Prosecuzione del Barometro della guida responsabile, questo sondaggio, realizzato da Ipsos, si concentra sui comportamenti di italiani ed europei legati alla convivenza tra diverse modalità di spostamento. Che siano automobilisti, motociclisti, ciclisti o pedoni, quanta attenzione si presta agli altri utenti della strada? In che misura si rispettano le regole di condivisione della strada? E i comportamenti di chi guida sono influenzati dalle diverse modalità di spostamento che si utilizzano? Le risposte di oltre 12.400 europei dimostrano che, in un’ottica di convivenza armoniosa sulle strade, è necessario sensibilizzare tutti gli utenti al rispetto degli altri e delle regole. Il 24% degli automobilisti e il 64% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote, infatti, invade la corsia altrui.
Osservatorio-strade
Il 37% dei ciclisti abituali ammette di passare con il semaforo rosso anche in assenza di segnale indicante l’obbligo di dare la precedenza. Il 78% dei pedoni attraversa fuori dagli attraversamenti pedonali anche se ne esiste uno a meno di 50 metri. Il 92% degli utenti della strada ha sempre paura dei comportamenti altrui a rischio. Tutti comportamenti molto pericolosi che rischiano di mettere in pericolo tutti, in particolare pedoni e ciclisti. Solo il 78% dei conducenti che si spostano in modi diversi, detti “utenti multipli“, afferma di essere più prudente nei confronti altrui sulla strada. Non sorprende che siano gli olandesi a utilizzare con maggiore regolarità la bici (58%), seguiti a notevole distanza da belgi (26%), tedeschi, polacchi e svedesi (24%). I francesi si piazzano al nono posto (su 11 paesi europei analizzati), subito davanti a greci (10%), inglesi e spagnoli (7%). La stragrande maggioranza degli utenti avverte un clima particolarmente teso sulle strade. La diversità delle modalità di spostamento (automobile, veicolo a motore a due ruote, bicicletta, mezzo di mobilità individuale elettrica, spostamenti a piedi) rendono complessa, e spesso conflittuale, la coesistenza di utenti diversi della strada e spesso diviene fonte di ansia e di tensione. La stragrande maggioranza di essi (92%; 96%) definisce ome “rischiosi” infatti i comportamenti altrui.Creata nel febbraio 2011, la Fondazione Vinci Autoroutes è un laboratorio. Un osservatorio. E al tempo stesso uno strumento informativo dedicato all’evoluzione dei comportamenti. Impegnata fin dalla sua creazione nella diffusione della responsabilità individuale e collettiva tra gli utenti della strada, ha progressivamente ampliato il proprio raggio d’azione. Includendo educazione, rispetto per l’ambiente e apertura agli altri attraverso la lettura. Ambiti del tutto coerenti con l’aspirazione a vedere comportamenti corretti sulla strada. Dal 2022 la fondazione sostiene anche progetti di conservazione e restauro del patrimonio naturale nei territori.
Campi d’azione
Tra i campi d’azione della Fondazione Vinci Autoroutes, far progredire la ricerca. Finanziando studi scientifici innovativi in diversi ambiti dei comportamenti a rischio. Nonché del rispetto dell’ambiente e della lettura come fattori di miglioramento dei comportamenti. E, nel campo dell’ingegneria ecologica, misurando l’impatto a lungo termine delle iniziative di ripristino dell’ambiente naturale finanziate. Sensibilizzare il pubblico conducendo campagne informative su rischi stradali, guida responsabile e tutela dell’ambiente. Affiancare associazioni e cittadini promuovendo progetti a favore di una mobilità sicura e rispettosa degli altri e dell’ambiente. Oltreché supportando iniziative di ripristino ecologico. In Europa, il mezzo di trasporto principale è l’auto. Tuttavia, per gli spostamenti quotidiani, gli europei scelgono anche la mobilità attiva. Il 66% (percentuale stabile rispetto al 2023) si sposta regolarmente a piedi (il 64% degli italiani), e il 21% (-1 punto rispetto al 2023) utilizza regolarmente la bicicletta (16%). Il 6% utilizza regolarmente un veicolo a motore a due ruote (10%) e il 3% utilizza un monopattino o un hoverboard (3%). Per quanto riguarda gli spostamenti a piedi, sono gli spagnoli a praticarli di più (77%) e i belgi di meno (53%). I francesi sono in penultima posizione (57%). Relativamente agli spostamenti in bicicletta, gli uomini sono leggermente più numerosi delle donne. Sia nell’uso regolare (23% rispetto al 19% ), sia in quello occasionale (39% rispetto al 36%).
Comportamenti a rischio
Anche i pedoni risentono molto dei comportamenti a rischio di chi guida. Ad esempio, l’89% di essi ha paura che un automobilista non si fermi per lasciarli passare sugli attraversamenti pedonali (91%), e il 63% dichiara di essere stato sfiorato, sul marciapiede, da una bicicletta, uno scooter o un hoverboard (72%). Anche la paura dell’aggressività degli altri conducenti è molto diffusa e riguarda: l’81% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote (84%), l’83% degli automobilisti (88%) e l’80% dei ciclisti (85%). Per quanto riguarda gli spostamenti in bicicletta, la “sensazione di sicurezza” degli utenti, che rappresenta un fattore importante per la sua diffusione, varia notevolmente a seconda del paese. Se in media, in Europa, l’80% dei ciclisti si sente sicuro quando si sposta in bicicletta, tale percentuale passa dal 93% per gli olandesi al 59% per i francesi (ben 34 punti percentuali di differenza). Questi ultimi, infatti, sono quelli che si sentono meno sicuri tra i cittadini degli 11 paesi analizzati. A questo quadro si deve aggiungere che, purtroppo, alcune norme del codice della strada non sono note a tutti. E possono creare tensioni quando non vengono comprese e applicate da tutti gli utenti. Ciò vale, in particolare, per le norme riguardanti la circolazione dei ciclisti. Sebbene i marciapiedi siano spazi riservati ai pedoni, i conducenti di veicoli a motore a due ruote e i ciclisti tendono spesso a servirsene per parcheggiarvi (il 66% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 46%) o per circolarvi (il 72% dei ciclisti abituali; 66% e il 46% dei conducenti di veicoli a motore a due ruote; 41%).
Strade insicure
Questa occupazione impropria dello spazio costituisce un pericolo per i pedoni, il 63% dei quali dichiara di essere già stato sfiorato da una bicicletta, un monopattino o un hoverboard mentre camminava su un marciapiede (72%). Ricorrere a diverse modalità di spostamento serve anche a mettersi nei panni dell’altro e a comprenderne limiti e vulnerabilità. Il 60% dei conducenti europei (57%) utilizza almeno un mezzo di mobilità diverso dagli spostamenti a piedi – veicolo a motore a due ruote, bicicletta, monopattino, ecc. – (l’85% degli olandesi e il 35% dei britannici). Ebbene, il 78% di questi “utenti multipli” dichiara di mostrare maggiore prudenza nei confronti degli altri utenti della strada. E lo fa verificando gli angoli ciechi, rispettando le piste ciclabili e i posti riservati ai disabili, controllando prima di aprire la portiera, ecc. (83%). Tra gli automobilisti che utilizzano regolarmente la bicicletta, il 32% ritiene di rispettare maggiormente la segnaletica rispetto a quando è in auto (60%) e il 62% ritiene che un percorso in bicicletta richieda maggiore attenzione rispetto a uno in auto (76%).