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Più sostenibilità a tavola e in viaggio: gli stili di vita da migliorare

Un decalogo di educazione alimentare nelle scuole, sulla base della propria consolidata esperienza sul campo

La sostenibilità come stile di vita e di consumo. A tavola come in viaggio. Secondo i numeri essenziali di Okkio alla Salute (lo studio dell’Iss), in Italia nel 2023, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% e con obesità il 9,8%. Inclusi bambine e bambini con obesità grave che rappresentano il 2,6%. Dalla prima raccolta dati, avvenuta nel 2008/9 ad oggi, il sovrappeso mostra un andamento significativo in diminuzione. Mentre l’obesità, dopo una prima fase di iniziale decremento, è risultata tendenzialmente stabile per qualche anno, con un leggero aumento nel 2023. Un decalogo di educazione alimentare nelle scuole, sulla base della propria consolidata esperienza sul campo, è stato presentato dai ricercatori del Crea Alimenti e Nutrizione in occasione della Giornata della Nutrizione, giunta alla VII edizione e organizzata dall’ente di ricerca. Per la promozione di un’alimentazione sana e sostenibile le azioni educative più efficaci risultano essere quelle interdisciplinari (per meglio dare conto dei molteplici aspetti del cibo). E si avvalgono del gioco, che si basano sull’offerta ripetuta dell’alimento e sull’assaggio, ma senza forzature. L’obiettivo è ridurre, già dall’età evolutiva, il divario tra i consumi alimentari e le raccomandazioni delle Linee Guida per una sana alimentazione. Creando al tempo stesso un rapporto sereno con il cibo fin dai banchi di scuola. Inoltre, la Giornata è stata una utile occasione per fare il punto sulle attività (come, per esempio, la formazione degli insegnanti e i Pcto nelle scuole). E sui progetti relativi all’educazione alimentare che si stanno portando avanti, a partire dalla consolidata esperienza accumulata con il progetto europeo di “Frutta, Verdura e Latte nelle scuole” per cui sono state elaborate le Misure educative di accompagnamento.

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Foto di Medina Catering su Unsplash

Sostenibilità

Lo studio Sbam, invece, indaga i comportamenti alimentari e i relativi determinanti modificabili dei bambini delle scuole primarie in aree rurali italiane finora poco studiate. E poi Alima (Alimentazione Multiculturale negli Adolescenti: l’educazione alimentare in una società multietnica), lo studio che valuta stili di vita e abitudini alimentari di adolescenti di diverse culture e provenienze geografiche in una società multietnica. Il Crea-An partecipa anche a OnFoods, il progetto che unisce eccellenze pubbliche e private, per migliorare la sostenibilità dei sistemi alimentari e incentivare l’adozione di diete sane. Ma la sostenibilità riguarda anche il comparto della ricettività. Nel documento finale del primo storico G7 Turismo che si è tenuto a Firenze sotto la presidenza italiana, i membri dei 7 Paesi altamente industrializzati (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti, cui si aggiunge l’Unione Europea) ribadiscono “il ruolo strategico del turismo come volano per il progresso e uno sviluppo sostenibile e inclusivo”. I Paesi membri del G7, che hanno accolto il 43% degli arrivi turistici globali nel 2023 e rappresentano il 41% dei turisti in partenza verso destinazioni in tutto il mondo, riconoscono il loro ruolo ma soprattutto le loro responsabilità in questo settore strategico dell’economia.

Foto di Dan Meyers su Unsplash

Veicolo di pace

In un contesto internazionale segnato da molteplici crisi e conflitti il G7 fa partire il documento proprio dalla necessità della pace. E riafferma con forza “il ruolo preminente del turismo nella costruzione di ponti tra le nazioni e nella promozione della reciprocità comprensione e rispetto tra i popoli e le culture“. Alla luce dell’importanza del turismo “come motore della prosperità economica, occupazione e benessere, nonché della sua natura trasversale”, i big del G7 riconoscono “la necessità di mantenere il turismo in cima alle agende politiche nazionali e internazionali”. L’obiettivo dei Paesi del G7 è lavorare “a stretto contatto a tutti i livelli di governo, in collaborazione con il settore privato, popolazioni locali e altri soggetti interessati, per sostenere un cambiamento di paradigma verso uno sviluppo turistico incentrato sull’uomo”.  I tre cardini per lo sviluppo turistico sono “la sostenibilità economica, sociale e ambientale”, “la valorizzazione del ruolo di capitale umano” attraverso lo sviluppo delle competenze e “il potenziale della digitalizzazione e intelligenza artificiale, gestendo al contempo i rischi associati“. Il successo del turismo – secondo il documento del G7 – “non dovrebbe essere misurato esclusivamente in base al numero dei visitatori” ma dovrebbe invece essere valutato “sulla base di una prospettiva olistica, tenendo conto degli impatti positivi che può produrre a livello di destinazione“.

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Foto di Etienne Boulanger su Unsplash

Resilienza

I big non dimenticano l’importanza di rafforzare “la resilienza della nostra economia turistica“. Migliorando la preparazione alle crisi del settore e “la capacità di minimizzare l’impatto e di riprendersi dai disastri causati da calamità naturali o provocati dall’uomo“. Urgente anche promuovere e incrementare “la disponibilità di pratiche ed esperienze di turismo rispettoso dell’ambiente, nonché consapevolezza e azione dei turisti, consentendo ai viaggiatori di fare scelte sostenibili e ben informate”. Il G7 si impegna “a integrare ulteriormente i diritti delle persone con disabilità in tutte le agende politiche” e considerando le esigenze di una società che invecchia, riconosce “la necessità, così come l’opportunità economica, di abbracciare i principi di accessibilità e progettazione universale”. I big del G7 riconoscono “il capitale umano come la risorsa più preziosa nell’ecosistema del turismo”, in cui la persona è al centro sia del lato della domanda che dell’offerta. Le professioni turistiche richiedono “un insieme vario e unico di competenze, che comprendono anche quelle tecniche e competenze trasversali, comprese capacità interpersonali e comunicative, culturali, consapevolezza, capacità di problem solving e flessibilità”.

Turisti a Venezia. Foto di Anna-Philine su Unsplash

Analisi

L’obiettivo è dunque affrontare la carenza di manodopera rafforzando i quadri politici “per aiutare le imprese a migliorare le condizioni di lavoro e ad affrontare gli ostacoli che impediscono di attrarre e trattenere i talenti del turismo” anche sviluppando “un’offerta varia, diversificata geograficamente e per tutto l’anno”. Nel documento si riconosce come “tecnologie come l’intelligenza artificiale generativa possono ridefinire i confini del turismo. Aprendo la strada a nuove suggestioni personalizzate ed esperienze per i turisti. Migliorando le operazioni commerciali e l’organizzazione e creando nuove opportunità di lavoro“. Inoltre l’intelligenza artificiale può contribuire alla sostenibilità “consentendo l’analisi predittiva dati complessi, una migliore gestione dei flussi turistici e della pianificazione dei servizi destinazioni. Compresi i trasporti e la gestione dei rifiuti, e la promozione dell’efficienza nell’utilizzo delle risorse del settore”. Ma allo stesso tempo i Paesi del G7 identificano la necessità di garantire la sicurezza informatica delle imprese, la protezione della trasparenza dei dati dei clienti e la responsabilità per prevenire i danni, nonché “abusi della tecnologia” che “possono distorcere il mercato e alterare ingiustamente la concorrenza, come recensioni false, deep fake o manipolazioni dei consumatori”.

 

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