Davanti allāennesimo atto dinamitardo nessun passo indietro. Andremo avanti ancora con piĆ¹ forza per disinnescare la miccia della paura e della rassegnazioneā. CosƬ “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” presieduta daĀ don Luigi Ciotti, in una nota, ha commentato l'episodio della bomba esplosa la notte tra il 15 e il 16 gennaio a Foggia, dinanzi aĀ un centro per anziani del gruppo āSanitĆ piĆ¹ā. L'ordigno ĆØ esploso all'alba, quando all'interno del locale vi era solo una donna delle pulizie, intenta a svolgere il proprio lavoro. Fortunatamente,Ā la donna eraĀ rimasta illesa.Ā Notevoli i danni arrecati alle auto parcheggiate e alla saracinesca dei locali. Secondo gli inquirenti, si ĆØ trattato diĀ un atto intimidatorio:Ā il gestore del centro,Ā Cristian Vigilante, fu testimone di un'inchiesta della Dda contro la mafia foggiana eĀ era giĆ statoĀ vittima di un attentato dinamitardo il 3 gennaio scorso.
Libera: “Riappropriarci dei nostri spazi”
“Esprimiamo tutta la nostra solidale vicinanza agli imprenditori vittime dellā attentato ā si legge nella nota di Libera -. Non possiamo e non dobbiamo lasciare soli quei commercianti e imprenditori che decidono di rompere il muro del silenzio. Proseguiamo sulla strada tracciata la sera del 10 gennaio, una mobilitazione a cui hanno partecipato in tanti, nata dal bisogno di affermare unāurgenza: quella di ricostruire insieme le fondamenta del nostro modo di essere cittadini e di abitare le cittĆ . Di dire basta alla rassegnazione, al silenzio complice, al vano parlare. Ridiventando insomma comunitĆ , una comunitĆ chiamata Italia”. Libera conclude: “Alla luce dellāultima bomba gridiamo forte: non sono ammesse diserzioni ma bisogna esserci, essere presenti per riappropriarci dei nostri spazi e dei nostri territori, mostrare fisicamente da quale parte si sta”. “La lotta alle mafie non deve avere bandiere nĆØ colori politici. Ć una lotta che deve vederci tutti uniti nella stessa direzione a difesa di libertĆ , legalitĆ e giustizia. LaĀ manifestazione di LiberaĀ ĆØ un segnale incoraggiante”, aveva scritto nell'occasione della manifestazione di Libera contro le MafieĀ il presidente del Consiglio,Ā Giuseppe Conte, in una lettera pubblicata dalĀ Corriere del Mezzogiorno. Ieri Conte ĆØ tornato sull'argomento scrivendo sul suo profilo Twitter: “Lo Stato e i cittadini di Foggia non abbassano la testa. Gli inquirenti sono giĆ al lavoro e non daremo tregua a chi pensa, con la violenza, di esiliare legalitĆ , libertĆ e giustizia. Vinceremo insieme questa battaglia”. Dello stesso tono il commento del ministro degli Interni, Luciana Lamorgese, che ha previsto lāinvio di un contingente straordinario di Forze di polizia nella provincia di Foggia, teatro di diversi attentati in serie messi in atto a inizio anno e dal blitz delle Forze dell'ordine che aveva smantellato una santabarbara al termine di oltre 100 perquisizioni in cittĆ . “Lāapertura della sezione operativa della Dia e la destinazione di un maggior numero di personale di polizia confermano la volontĆ dello Stato di contrastare con la massima determinazione ogni forma di criminalitĆ , rafforzando le strutture destinate allāattivitĆ di prevenzione e repressione, e nel contempo di garantire il capillare controllo del territorio anche nella provincia e nella cittĆ di Foggia”, scrive Lamorgese. “Rinnovo lāapprezzamento per la intensa e complessa attivitĆ svolta e per i risultati investigativi giĆ conseguiti dalla magistratura e da tutte le Forze di polizia sul fronte del contrasto ad una criminalitĆ pervasiva che ĆØ comunque destinata ad essere sconfitta dallo Stato”, ha proseguito Lamorgese. “Confido nella mobilitazione di tutta la societĆ civile che ā ha concluso il ministro ā ha giĆ dimostrato, con la partecipazione alla recente marcia di Libera, di voler rispondere senza timori agli attacchi criminali”.