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Vademecum contro le “fake news”. L’antidoto all’inganno

"Le statistiche economiche", un libro per evitare le "bufale".  I dati come "tesoro" del presente e strumento per capire un mondo in rapida trasformazione

Sos per il “grande inganno” delle fake news. “Atti di disinformazione in Italia ve ne sono, li registriamo e non sono di oggi– avverte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella-. C’è una molteplicità di siti web, una diffusa tempesta di fake news e sono forme di ostilità inaccettabili. Mi auguro che siano stabilite regole di comportamento dalle istituzioni internazionali”. La gestione dei dati, ma ancora di più la capacità di comprenderli, sono la vera ricchezza del presente e saranno sempre di più l’oro del futuro. Da una parte la corsa all’intelligenza artificiale che proprio le banche dati utilizza. Dall’altra i rischi di fake news che tanto orientano l’opinione pubblica. L’attualità mette in risalto che questi sono due aspetti della realtà che richiedono e richiederanno a tutti capacità di governare dati e statistiche. Ecco allora che un argine ai rischi di interpretazioni errate e fuorvianti arriva dal volume “Le Statistiche Economiche. Fonti, metodi e dati per comprendere il sistema economico” scritto da Enrico Giovannini e da Roberto Monducci.

Inganno-fake news

Enrico Giovannini ha un profilo da economista, attento ai dati e alle evoluzioni di ambiente e società. E’ stato presidente dell’Istat e anche direttore delle statistiche dell’Ocse. Oltre ad aver ricoperto per due volte il ruolo di ministro con il governo Letta prima e con Draghi poi. Roberto Monducci è uno statistico di rilievo, ha guidato il dipartimento per la produzione statistica dell’Istat oltre ad insegnare economia nella scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il libro risponde a molte domande. Come si comprende la dinamica del sistema economico italiano. Quali sono le caratteristiche strutturali del sistema economico italiano e le sue relazioni con il resto del mondo. Come si fa a leggere i fenomeni economici integrati con quelli ambientali, con quelli sociali. Già perché oramai non si può leggere solo le dinamiche economiche senza guardare alle implicazioni sociali o ambientali che queste comportano. “Il volume – afferma Giovannini nella presentazione fatta per il Mulino – rappresenta un importante strumento non solo per chi vuole diventare esperto di queste materie, ma anche per chi vuole comprendere la realtà e come le statistiche possono rappresentare un ingrediente fondamentale della democrazia e anche come base indispensabile per le scelte che anche noi come individui facciamo ogni giorno“.
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Foto di Leon Seibert su Unsplash

Data revolution

Si parte con un’analisi storica della domanda di statistiche economiche, dal secondo dopoguerra alle crisi petrolifere, per poi passare alla globalizzazione e alla “data revolution”. E’ questo un capitolo importante per comprendere e per riuscire a vedere anche le connessioni tra le statistiche che si producono l’evoluzione della teoria economica, le scelte politiche, la crescita della complessità del mondo. Un secondo capitolo analizza poi i concetti principali usati in statistica, ad esempio per individuare operatori economici (una famiglia, un’impresa, un’organizzazione pubblica) o aggregati economici, come consumi, investimenti, redditi. Un focus viene fatto dal libro sulle caratteristiche dei principali produttori di dati e statistiche, nazionali e internazionali. Un quarto capitolo passa poi in rassegna le tipologie di statistica (quali sono quelle strutturali, quali quelle congiunturali) ma soprattutto consente di tracciare una connessione tra diverse tipologie, ad esempio tra lavoro, povertà e famiglie. Uno spazio è poi riservato ai nuovi approcci interdisciplinari, per spiegare come gli statistici ufficiali hanno cercato di misurare il benessere delle diverse società, la sostenibilità dello sviluppo. Tutte novità rilevanti nel dibattito pubblico. L’antidoto alle fake news è contenuto nel capitolo finale del libro.
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Foto di Andreas Lischka da Pixabay

Qualità della statistica

Vengono elaborati i concetti di qualità della statistica, fornendo una guida alle modalità di valutazione che tutti dovrebbero avere. Diventa questo uno strumento utile per acuire quella capacità di distinguere un dato “scientifico” da uno farlocco o emotivo. Del resto, riferisce l’Ansa, la capacità di sapere leggere i dati è essenziale per orientarsi in un mondo sempre più ricco di informazioni ma anche di insidie. L’ennesimo esempio di ciò è sotto gli occhi di tutti proprio in questi ultimi giorni. La portavoce del ministro degli Esteri russo Lavrov, Maria Zakharova, il 22 febbraio ha annunciato di avere 10mila firme di italiani che prendevano le distanze dal capo dello Stato Sergio Mattarella. In realtà l’elenco di firme a sostegno della petizione online per dissociarsi dalle parole del presidente della Repubblica è pieno di firme fake.  Quindi mai come oggi, dinanzi al dilagare delle fake news, in un momento in cui ogni giorno si discute della certezza o meno di una notizia, emerge la centralità del valore dei contenuti

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