Sanità e fake news: un tema quanto mai attuale in epoca di tam tam antiscientifici sui social. Secondo una ricerca del Censis, un italiano su tre naviga in rete per cercare informazioni sulla salute. Sono oltre 15 milioni gli italiani che ricorrono al web per cercare informazioni mediche. La metà dei quali finisce con l’incappare in fake news, notizie fuorvianti e prive di riscontri scientifici che possono mettere anche a serio repentaglio la vita stessa dei cittadini. Per contrastare i “falsi miti” che circolano in Rete è particolarmente utile l’autorevole monito dell’endocrinologo Alfredo Pontecorvi, responsabile del Dipartimento di Medicina e chirurgia traslazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore e già direttore della Direzione di Sanità ed Igiene del Governatorato della Santa Sede. “Il web non può sostituire il parere dello specialista”, afferma a Sanità Informazione, testata che approfondisce i temi di maggior attualità del mondo medico e sanitario. Il professor Pontecorvi mette in guardia dagli “articoli scritti sulla base di informazioni inventate, distorte, ingannevoli”. L’insigne scienziato segnala la pericolosità di notizie infondate che, con la diffusione dei social network, hanno avuto un clamoroso boom. “Chi le legge, spesso, non è in grado di giudicare obiettivamente il contenuto, ritenendolo valido e veritiero– avverte-. Sui social sono presenti teorie strampalate e fuorvianti che impattano sulla salute”. Il direttore dell’Area Endocrinologia e Malattie del Metabolismo del Policlinico Gemelli di Roma evidenzia i pericoli della “falsa scienza”. Sempre più di frequente, il personale sanitario si trova ad affrontare lunghi discorsi con i suoi pazienti per sfatare “falsi miti”.
Sanità e social
L’impatto dei social sulla sanità è pesante. Poter parlare faccia a faccia con i lettori delle ‘fake news’ è già un grosso risultato. Molti il confronto con lo specialista non lo cercano affatto – spiega il professor Pontecorvi-. Spesso queste persone non vengono in ambulatorio. Non chiedono il parere del medico perché, sulla base delle false notizie lette sul web e sugli altri media, si convincono di non aver bisogno di alcuna cura. Dai bambini morti di morbillo, con genitori disinformati che hanno scelto di non vaccinare i propri figli. Fino a quei malati oncologici che hanno preferito rimedi senza fondamento scientifico, alle terapie tradizionali“. Prosegue l’endocrinologo della Cattolica: “Anche se questi messaggi sono assolutamente ascientifici, cioè privi di qualsiasi fondamento medico, teorie non dimostrate, il pubblico dei non addetti ai lavori non è in grado di discernere le informazioni giuste da quelle sbagliate. Le notizie veicolate su social network, o più in generale in rete, oggi vengono considerate alla stessa stregua dei messaggi scientifici. Soprattutto, a causa del loro forte impatto mediatico, possono raggiungere un numero smisurato di persone nel giro di pochi secondi“. Per contrastare la mole di informazioni sbagliate ed inaffidabili circolanti in rete, è stato creato ISSalute, il portale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), che ha lo scopo di fornire ai cittadini informazioni chiare e basate sulle sole evidenze scientifiche disponibili. Al suo interno, una apposita sezione costantemente aggiornata è dedicata a Falsi miti e bufale sul web. Sono centinaia le fake-news segnalate di cui viene spiegata l’infondatezza, ma ogni giorno se ne aggiungono di nuove. Il portale rappresenta una sorta di enciclopedia digitale ed interattiva. Scritta in un linguaggio semplice ed accessibile a tutti ed offre ai cittadini la possibilità di diffondere e condividere i contenuti su salute, stili di vita e ambiente tramite blog e social network.
Validità scientifica
Aggiunge il professor Pontecorvi a Sanità Informazione: “La scienza è una cosa seria. Le medicine e le malattie vengono scoperte con anni e anni di studio e non si possono inventare. La validità scientifica non si misura in base alla quantità di click che riceve una notizia. Questo le persone devono capirlo, devono saperlo. Devono essere informate. Le visualizzazioni possono raggiungere anche il milione, ma la scienza ha bisogno di dimostrazioni basate su specifici criteri. Per questo, dovremmo diventare tutti ‘più scientifici’, respirando l’aria del giornalismo anglosassone. Quello italiano, veicolato dalle tv e dai social media, guarda più al numero di ‘like’ e all’auditel. E la notizia vera ne ottiene sempre meno di quelle false, che raccontano storie molto più insolite. Allora, freniamo la curiosità, lasciando spazio all’analisi ed al ragionamento”. Un’esigenza condivisa dall’intera comunità scientifica. E così l’Iss è sceso in campo quindi contro le bufale online offrendo ai cittadini che sempre più spesso consultano il web per motivi di salute un approdo sicuro, un punto di riferimento rigoroso ed autorevole.Il portale dell’Istituto superiore della sanità si propone di spiegare ai cittadini il valore della ricerca e di tutta la conoscenza prodotta dall’intera comunità scientifica e renderla fruibile al maggior numero di persone possibile. È un’informazione certificata all’origine perché prodotta negli stessi luoghi in cui si fa ricerca e si produce conoscenza scientifica. Tutti i contenuti pubblicati su ISSalute sono infatti realizzati da un comitato redazionale, composto da ricercatori e tecnici dell’Istituto superiore della sanità. E vengono valutati ed approvati dal comitato scientifico, in collaborazione con un team di esperti.
Incarichi
Endocrinologo, Alfredo Pontecorvi è professore ordinario di Endocrinologia e direttore del Dipartimento di Medicina e chirurgia traslazionale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Attualmente ricopre gli incarichi di direttore dell’Unità operativa complessa di Medicina interna, Endocrinologia e Diabetologia presso la Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS di Roma. È direttore della Scuola di specializzazione in Endocrinologia e metabolismo, coordinatore della Scuola di dottorato in Scienze della nutrizione, del metabolismo, dell’invecchiamento e delle patologie di genere presso la medesima Università. È stato inoltre direttore dell’Istituto scientifico internazionale Paolo VI (ISI) e del Centro studi della regolazione naturale della fertilità. È stato direttore della Direzione di Sanità e igiene dello Stato Città del Vaticano. Già membro del Consiglio di amministrazione del Fondo di assistenza sanitaria del medesimo Stato, ha anche fatto parte del consiglio di amministrazione della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCSS. Ha arricchito la sua formazione all’estero, svolgendo ricerche presso i National Institutes of Health di Bethesda (Usa) e presso il Medical Research Council di Londra. È coordinatore del Club Tiroide della Società Italiana di Endocrinologia (SIE). La sua attività clinica è concentrata sulle malattie della tiroide, dell’ipofisi, del surrene, delle gonadi e sui disordini del metabolismo. Oltre all’attività accademica, ha dedicato tempo all’attività assistenziale e ha ricoperto ruoli di responsabilità in diverse istituzioni e associazioni professionali.