La voce degli ultimi

venerdì, Marzo 21, 2025
10.1 C
Città del Vaticano
La voce degli ultimi
venerdì Marzo 21 2025

Domini cognitivi e ridotte competenze: sos Italia

Inapp: "Le competenze cognitive in Italia nel contesto internazionale. I fattori determinanti, i livelli e i rendimenti sociali ed economici"

Italia
Foto di Patrick Tomasso su Unsplash

In Italia circa un adulto di 16-65 anni su quattro presenta ridotte competenze in tutti e tre i domini cognitivi (literacy, numeracy e problem solving adattivo). Un quarto degli adulti in Italia presenta ridotte competenze in tutti e tre i domini cognitivi. E cioè nella lettura e comprensione di testi, nell’utilizzo di informazioni matematiche e nella risoluzione dei problemi in situazioni dinamiche. A rilevarlo è il rapporto curato dall’Inapp “Le competenze cognitive in Italia nel contesto internazionale. I fattori determinanti, i livelli e i rendimenti sociali ed economici”. L’Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche (Inapp) è un ente pubblico di ricerca di rilevanza nazionale, vigilato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. Si occupa di studio, ricerca, monitoraggio e valutazione delle politiche pubbliche negli ambiti del lavoro, istruzione e formazione, protezione sociale, politiche attive e passive del lavoro, terzo settore, inclusione sociale. E delle politiche che producono effetti sul mercato del lavoro. Il report Inapp presenta i risultati del secondo ciclo dell’indagine sulle competenze degli adulti realizzata nell’ambito del Programme for the international assessment of adult competencies (Piaac) dell’Ocse. Nel dettaglio, in Italia il 35% delle persone di 16-65 anni ha ridotte competenze (ossia è low performer) nella lettura e comprensione di testi (26% nella media Ocse).

Italia
Foto di Olivia Snow su Unsplash

Inapp-Italia

Questa percentuale è confermata anche per le capacità di utilizzo delle informazioni matematiche (25% nella media Ocse). E sale al 46% nelle capacità di risolvere problemi in situazioni dinamiche (29% nella media Ocse). Analizzando i tre domini congiuntamente, il dato si attesta al 26% (18% nella media Ocse). Questo risultato varia sostanzialmente nel territorio italiano: mentre nel Nord-Est il 13% della popolazione adulta ha ridotte competenze in tutti e tre i domini, la percentuale sale al 19% nel Centro, al 21% nel Nord-Ovest, al 40% nel Sud, per arrivare al 46% nelle isole. Le persone con alti livelli di competenze (gli high performer) nel nostro Paese sono significativamente meno numerose: 5% nella lettura e comprensione dei testi (12% nella media Ocse), il 6% nell’utilizzo di informazioni matematiche (14% nella media Ocse) e appena l’1% nella risoluzione di problemi in situazioni dinamiche (5% nella media Ocse). Viene confermato il ruolo fondamentale dell’investimento in istruzione e del livello culturale della famiglia di origine nel processo di generazione e accrescimento delle competenze cognitive. Quindici punti percentuali. Sono quelli che separano gli indici di lettura al Sud Italia e nelle Isole (62%) da quelli del Centro-Nord (77%). Al Sud e nelle isole leggono meno persone, lo fanno con minor frequenza e in un numero inferiore di casi sono forti lettori, sopra i 12 libri all’anno.

Italia
Foto di Roberto Bellasio da Pixabay

Gap nord-sud

Mancano biblioteche, librerie, un’offerta di eventi culturali adeguata. È quanto emerge dai primi dati dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori che saranno presentati il 21 marzo a Napoli all’incontro “Per una primavera della lettura al Sud- Dialoghi e progetti per far crescere il Paese”, dalle 10.30 nella sede della Fondazione Banco di Napoli. Dopo i saluti istituzionali del presidente di Aie Innocenzo Cipolletta, del ministro della Cultura Alessandro Giuli e del Soprintendente archivistico e bibliografico della Campania Gabriele Capone, il responsabile dell’ufficio studi di Aie Giovanni Peresson illustrerà i risultati dell’indagine “Lettura, lettori, consumi culturali e infrastrutture per la lettura nelle regioni del Sud”. “Questa evidenza statistica dell’Osservatorio dell’Associazione Italiana Editori sulla lettura non è un problema del Meridione – spiega il presidente di Aie Innocenzo Cipolletta – è un problema di tutto il Paese, che cresce solo se è capace di valorizzare appieno il suo intero capitale umano. Senza lettura non c’è crescita economica e democratica dei territori e delle comunità”. Con l’incontro a Napoli del 21 marzo “vogliamo avviare un percorso di confronto con le istituzioni, che ringraziamo per aver aderito in maniera così significativa a questa iniziativa. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha il merito di aver individuato la crescita della lettura nelle aree più fragili del Paese tra le priorità del piano Olivetti: abbiamo proposte concrete su quali direzioni procedere” afferma Cipolletta. “Le analisi che presenteremo a Napoli il 21 marzo mostrano una difficoltà dei territori a rispondere alla domanda culturale dei cittadini perché mancano le biblioteche, e quelle che ci sono hanno pochi fondi e poco personale, mancano le librerie, gli eventi culturali sono in numero minore rispetto al resto del Paese. Allo stesso tempo siamo di fronte a un panorama molto vario: ci sono diversi sud a cui deve corrispondere un’azione cucita sulle esigenze specifiche di ogni singolo territorio, con un ruolo importante del Terzo settore, che è la nota positiva dell’indagine che presenteremo, per la sua vitalità e per come si prodiga per supplire alle carenze infrastrutturali” spiega il delegato per il Sud di Aie, Florindo Rubbettino che presiederà la tavola rotonda con Orazio Abbamonte, presidente Fondazione Banco di Napoli, Francesca Borgonovi, responsabile team di Analisi delle Competenze presso il Centro per le Competenze dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), Chiara Faggiolani, professoressa di Biblioteconomia presso il Dipartimento di Lettere e Culture Moderne dell’Università di Roma Sapienza, Adriano Monti Buzzetti, presidente del Centro per il libro e la lettura.

Credit: SARA MINELLI

Rapporto Istat

A seguire gli interventi di Giuseppe Morandini, vicepresidente vicario dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa (Acri) e di Giovanna Starace, socia dell’Associazione Librai Italiani (Ali-Confcommercio, Ubik Vico Equense). Nell’ultima parte interverranno lo scrittore Diego De Silva e il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, moderati da Sabina Minardi (L’Espresso). Intanto sono 573 mila i liguri oltre i 6 anni che hanno letto almeno un libro cartaceo nel 2023, il 40% della popolazione, 175 mila i lettori di ebook o libri online (12,2%) e 31 mila di audiolibri (2,2%). Il 60% dei liguri oltre i 6 anni non ha letto nemmeno un libro cartaceo nel corso dell’anno. È il quadro emerso dall’ultimo rapporto dell’Istat sulle “Statistiche culturali nell’anno 2023”. Oltre centomila liguri leggono nel contempo libri cartacei e in formato digitale: sono 465mila i lettori di solo libri cartacei, 74 mila quelli di solo ebook o libri online, 111 mila usano più dispositivi per la lettura. Le persone di 6 anni e più che hanno letto almeno un libro per motivi non strettamente scolastici o professionali nel 2023 si attestano al 47,1% nel Nord Ovest e nel Nord Est, al 43,6% al Centro, al 28,4% al Sud e al 28,6% nelle isole. Le librerie attive in Liguria a fine 2022 sono 130, in calo dell’8,4% rispetto alle 142 del 2019. 

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario