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Cinema: un percorso attraverso titoli e rassegne

Dal libro alla pellicola, cineforum dell'Istituto italiano di cultura di Vienna. Rassegne e festival a Pesaro e Napoli 

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Foto di Jeremy Yap su Unsplash

“Nulla è in grado di rivelare come il cinema i fondamenti di una nazione”, disse il regista Alberto Lattuada nella prima riunione a Roma dell’Associazione culturale del cinema italiano. Pochi giorni prima del 25 aprile 1945. Il Cineforum dell’Istituto Italiano di Cultura (IIC) di Vienna quest’anno sarà dedicato a film tratti da romanzi: “Dal libro alla pellicola“. “Si potrebbe sostenere – spiegano all’IIC – che il romanzo e il film si siano passati il testimone nel passaggio dal diciannovesimo al ventesimo secolo. Se il romanzo era stata forse la forma artistica più rappresentativa dell’800, allora il cinema lo è stata per il ‘900”. Aggiungono gli organizzatori della rassegna: “Era inevitabile quindi, che queste due forme di espressione artistica dialogassero e che la trasposizione di opere letterarie in film fosse uno dei modi con cui il cinema si è affermato e si è arricchito di contenuti e idee. Con il ciclo di film che proponiamo quest’anno proveremo a esplorare diversi modi in cui questa relazione si è sviluppata in Italia. A volte con una esplicita ‘riscrittura’ dell’opera letteraria, a volte con un tentativo di fedeltà rigoroso, pur nella consapevolezza delle differenze linguistiche dei due mezzi espressivi, a volte con dei ‘tradimenti’ dell’opera letteraria che ha ispirato il film. Come si vedrà, forse non sempre è vero il luogo comune che ‘il libro è meglio del film'”. Ma, prosegue l’Istituto Italiano di Cultura di Vienna, “con il nostro ciclo di film a cadenza mensile vogliamo offrire anche l’opportunità, per i più appassionati, di prepararsi alla visione del film attraverso la lettura del libro, per apprezzarne così ancora meglio le affinità e le divergenze. Un percorso attraverso otto titoli, accompagnati dalle introduzioni e dai dibattiti condotti da Bruno Ciccaglione e dalla locandina di Marta Lonardi”. Il primo appuntamento di questa nuova edizione è stato con “Io non ho paura” di Gabriele Salvatores.

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Foto di Krists Luhaers su Unsplash

Alle radici del cinema

La 61esima edizione della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si terrà a Pesaro dal 14 al 21 giugno. La rassegna si avvale del contributo del ministero della Cultura-Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, del Comune di Pesaro e della Regione Marche. Il festival diretto da Pedro Armocida ha annunciato le date e contemporaneamente ha aperto i bandi del Concorso Pesaro Nuovo Cinema. Ad essere ammessi sono film senza alcun vincolo di formato, genere, durata e lingua. Il concorso di critica cinematografica-Premio Lino Miccichè è dedicato ai più giovani. Mentre il concorso italiano di video saggi (Ri)Montaggi è rivolto agli studenti di cinema di tutto il mondo. La scorsa edizione ha visto il Festival celebrare l’importante traguardo delle 60 edizioni. Proprio nell’anno in cui Pesaro è stata protagonista in Italia e nel mondo come Capitale Italiana della Cultura 2024. Dopo questo grande successo la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema si prepara a celebrare i suoi primi 60 anni. Il suo programma è sempre più attento alle nuove forme e ai nuovi linguaggi del cinema. E continua a raccontare l’eccellenza del cinema italiano. Il tradizionale Evento Speciale sul cinema italiano verrà organizzato in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale. E sarà dedicato a Gianni Amelio. Uno dei grandi maestri del nostro cinema che ha appena compiuto 80 anni. Uno dei più cinefili e “sperimentali” (i primi film tv in Rai). Oltre alla retrospettiva dei suoi film è prevista la pubblicazione di una monografia curata da Pedro Armocida e Anton Giulio Mancino, edita da Marsilio nella storica collana Nuovocinema. In calendario anche una tavola rotonda aperta al pubblico. La Mostra Internazionale del Nuovo Cinema, quindi, omaggerà il grande regista e sceneggiatore pluripremiato. A lui è dedicato, infatti, l’Evento Speciale.

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@L’istituto “Antonio Brancati” di Pesaro

Cinema e amicizia

“Nel 1970 qualcuno mi sgridò per non avere proposto alla Mostra di Pesaro il mio primo film ‘La fine del gioco’. A quel tempo non ci pensai. Il Nuovo Cinema era un traguardo che sentivo di non meritare. Ma l’anno successivo lavorai sul quaderno dedicato a Nagisa Oshima e conobbi tutti i suoi film. Mesi dopo, quando Oshima venne a Roma, lo accolsi al cinema Rivoli con un breve e temerario discorso in giapponese. Allora nacque un’amicizia, una delle più fertili della mia vita. Adesso, dopo tanti anni, dedico alla sua memoria l’Evento Speciale che Pesaro mi offre e che accolgo con profonda riconoscenza”, racconta Gianni Amelio. “La città si prepara a celebrare i primi 60 anni della Mostra Internazionale del Nuovo Cinema. Una manifestazione che rappresenta il fiore all’occhiello delle iniziative proposte dalla fitta programmazione culturale che ogni anno mettiamo a disposizione di cittadini e turisti, nazionali ed internazionali– evidenzia il sindaco della città Andrea Biancani-. L’edizione 2025 sarà all’insegna della continua esplorazione del panorama cinematografico contemporaneo. Con un focus particolare sull’innovazione e l’eccellenza che la contraddistingue. Un’occasione che ogni anno ci permette di dare visibilità e lustro a tutto il territorio, guardando sempre al ‘nuovo’ con lungimiranza. Sarà un onore ospitare a Pesaro il maestro Gianni Amelio. A lui è dedicata questa 61ma Mostra. Si tratta di uno dei primi autori degli ‘sperimentali’ Rai che hanno portato per la prima volta in televisione le qualità più significative del cinema non commerciale“. Prosegue Biancani: “Siamo consapevoli che oggi la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro ha potenzialità ancora da esprimere. E uno degli obiettivi principali di questa nuova amministrazione sarà valorizzarla e promuoverla legando sempre più il nome della città a quello della storica Mostra“.

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Il porto di Napoli. Foto di Maria Bobrova su Unsplash

Composizioni

Composizioni istantanee di musica elettronica per il cinema di Elvira Notari. Il Conservatorio San Pietro a Majella è stato protagonista del quarto appuntamento di “ELVIRA 150”, la rassegna ideata da Parallelo 41 produzioni. Quest’ anno ad essere celebrata è stata la prima regista italiana nel centocinquantesimo anniversario della nascita. Ospitato nella Sala Scarlatti, l’evento è stato incentrato sulla proiezione di tre cortometraggi girati dalla cineasta campana negli anni ’20. Per l’occasione le opere sono state sonorizzate dal vivo da allievi del Dipartimento di Musica elettronica dell’istituto napoletano diretti dal maestro Elio Martusciello. Software di generazione musicale e dispositivi di esecuzione non convenzionali sono stati gli strumenti utilizzati dai musicisti per tradurre le vicende e le atmosfere evocate sul grande schermo in una colonna sonora composta in tempo reale seguendo lo scorrere delle immagini. Proprio l’assenza di strumenti tradizionali e della tipica gestualità esecutiva ad essi legata ha conferito alla performance un carattere peculiare. Tracciando un originale parallelismo tra immagini prive di suoni e suoni privi di immagini.

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Foto di David Beale su Unsplash

Cortometraggi

Il programma del quarto appuntamento di “Elvira 150” ha visto la proiezione di vari cortometraggi. E cioè “Festa della Madonna della Libera a Trevico” (1923, durata sei minuti). “Festa della Santissima Assunta in Avellino” (1923, durata nove minuti- CSC, Cineteca Nazionale). Entrambi sonorizzati dai musicisti Paolo Montella, Andrea Laudante e Bruno Belardi. E la proiezione del cortometraggio “Napoli sirena della canzone” (1929, 16 minuti- Cineteca di Bologna) sonorizzato dai musicisti Francesco Santagata, Marco Autiero e Marco Volpicelli. Le proiezioni sono state precedute dai saluti del direttore del San Pietro a Majella Gaetano Panariello e dagli interventi introduttivi di Antonella Di Nocera e Gina Annunziata. L’evento si è svolto con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. “Gli allievi del Conservatorio hanno legato il cinema di Elvira Notari alla musica elettronica rendendo omaggio allo spirito di sperimentazione che l’animò. La loro esibizione ha rappresentato un altro significativo tassello di un percorso formativo di eccellenza che combina studi teorici e attività performative“, sottolinea Gaetano Panariello, direttore del San Pietro a Majella La rassegna “ELVIRA 150” è un progetto ideato e organizzato da Parallelo 41 produzioni con il Centro Sperimentale della Cinematografia-Cineteca. Una rassegna promossa e finanziata dal Comune di Napoli e dall’Ufficio Cohousing.

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