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Cile: “Uso eccessivo della forza e violazioni dei diritti umani”

“Invece di paragonare le manifestazioni a uno ‘stato di guerra’ e di definire coloro che protestano nemici dello Stato, aumentando così il rischio che subiscano violazioni dei diritti umani, il governo del presidente Piñera dovrebbe ascoltare e prendere seriamente in considerazione le ragioni del malcontento”: lo ha dichiarato Erika Guevara-Rosas, direttrice di Amnesty international per le Americhe, relativamente agli scontri di piazza che da giorni infiammano il Cile

L’appello

L’organizzazione ha inviato una lettera aperta al presidente Sebastián Piñera, ricordando alle autorità del Cile i suoi obblighi in materia di diritti umani e le ha invitate ad ascoltare le richieste della popolazione e ad attuare misure concrete per darvi seguito. Durante lo stato d’emergenza sono morte 11 persone, 37 sono state ferite a colpi d’arma da fuoco e oltre 1330 sono state arrestate. “Criminalizzare le proteste non è la risposta. Se le autorità cilene devono prendere misure per prevenire ed evitare azioni violente, in nessuna maniera queste azioni possono essere usate come pretesto per limitare i diritti alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica o per fare uso eccessivo della forza. La popolazione ha tutto il diritto e molte ragioni per protestare”, ha commentato Guevara-Rosas. “Il popolo cileno non è solo. Stiamo monitorando la reazione delle autorità alle proteste e i nostri analisti digitali stanno esaminando i materiali audiovisivi che possano fornire prove solide dell’uso eccessivo della forza e di altre violazioni dei diritti umani”, ha aggiunto Guevara-Rosas. Amnesty ricorda alle autorità cilene “l’obbligo di indagare in modo approfondito, rapido e imparziale su tutte le denunce di uso eccessivo della forza, arresti arbitrari, maltrattamenti e torture e su ogni ulteriore violazione dei diritti umani commessa durante lo stato d’emergenza, così come investigare sulle circostanze e sulle responsabilità nei casi in cui persone hanno perso la vita”. Amnesty ha aperto i seguenti canali dove potranno essere inviate prove di possibili violazioni dei diritti umani: Whatsapp +52 55 62170608, e-mail: crisiamerica@amnesty.org e Twitter #EvidenciaCrisisChile.

 

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