L’economia del mare (blue economy) come risorsa e opportunità. Numerosi i business presenti nel settore. Portualità, cantieristica, shipping, pesca e acquacoltura, yachting e nautica da diporto, turismo costiero e crocieristico. Le attività marittime italiane producono annualmente beni e servizi per un valore di 39,5 miliardi di Euro (2,6% del Pil), di cui più di 9 miliardi esportati (3,3% dell’export nazionale). Le risorse che il mare offre sono tante. Vanno dalla pesca, al trasporto, al turismo, alla produzione di energia mediante attività estrattive sulle piattaforme offshore, o allo sfruttamento della energia rinnovabile fornita dalle correnti marine, dal moto ondoso o dal gradiente termico tra superficie e fondali. “Puntare l’attenzione sulla strategicità e la centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo è stato l’obiettivo della seconda edizione del Festival del Mare – Roma al centro del Mediterraneo, organizzata alla Camera di Commercio di Roma nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano“.
Collocazione dell’Italia
Ad essere stati affrontati i “temi economici, sociali e culturali del Mediterraneo, ciò che può dare Roma per il Mediterraneo”, ha detto il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti nel suo discorso introduttivo. Ricordando come “Roma è l’unica grande capitale europea che ha il mare, ma che con lui ha un rapporto deludente. Nella storia dell’antica Roma il mare era considerato portatore di pericoli e non di opportunità“. Attenzione poi anche a ciò che sta sotto l’acqua perché, spiega Tagliavanti, nel Mediterraneo “l’area sottomarina rimane ancora in larga parte inesplorata ed è una opportunità da poter cogliere”. Nel suo messaggio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso sottolinea come “la collocazione dell’Italia non può essere considerata solo una caratteristica geografica. E’ una responsabilità e un’opportunità che nel corso della storia non sempre abbiamo saputo valorizzare. L’Italia è pronta a essere un partner rilevante per tutti i Paesi del bacino. Considerando anche il Piano Mattei che si pone l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo attraverso partnerariati equi, innovativi e sostenibili al fine di avviare partnership commerciali e industriali che porteranno crescita nelle comunità locali. In un momento di trasformazioni globali in cui Cina, Stati Uniti e Russia rendono ancora più urgente per l’Europa definire una strategia comune, occorre affrontare insieme le sfide. E cogliere le opportunità che il mare nostrum offre come polo di attrazione tra popoli e paesi“.
Cciaa Roma e mare
Tra gli esempi più concreti di settori che fanno parte della blue economy ci sono la pesca sostenibile, l’acquacoltura sostenibile, l’energia eolica, il turismo costiero sostenibile e la biotecnologia marina. Un evento per ribadire la centralità di Roma e dell’Italia nell’orizzonte del mar Mediterraneo, dal punto di vista industriale, di interscambio e di culture. Da qui riparte la seconda edizione del “Festival del Mare – Roma al centro del Mediterraneo” organizzato alla Camera di Commercio di Roma. A novembre, l’Istituto Piepoli ha condotto una ricerca di opinione su sette Paesi che si affacciano nel Mediterraneo (Italia, Francia e Grecia per il nord, lgeria, Marocco, Egitto e Tunisia per il sud) per capire meglio il tema della centralità di Roma e dell’Italia, nel “nostro” mare. Interrogati sulla strategicità della posizione geografica dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo, la risposta è ampiamente positiva, con picchi fino all’88%. Sull’affermazione che la città di Roma è un importante centro economico di riferimento per l’Europa, la percentuale arriva al 74%. La domanda, poi, sulla rilevanza di Roma per lo sviluppo economico del Mediterraneo vede gli intervistati concordare su questa affermazione con percentuali molto elevate che vanno dal 72% della Grecia (la più alta) al 64% dell’Egitto (la più bassa). Gli ambiti in cui l’Italia si distingue maggiormente sono tre: la cultura, l’arte e il turismo, con una prevalenza di quest’ultimo aspetto soprattutto per i tre Paesi del “Mediterraneo del sud” coinvolti nell’indagine.
Sviluppo
Sugli aggettivi che descrivono Roma c’è una pressoché unanimità nel definirla città storica, ricca di cultura, turistica, bella e affascinante. Una domanda interessante e drammaticamente attuale è stata posta su “Roma e lo sviluppo della pace nel mondo“: Tunisia ed Egitto hanno fatto registrare la percentuale più alta (64%) nel ritenere la Capitale come città importante per questo obiettivo. Per gli intervistati italiani la percentuale è pari al 53%. “La ricerca internazionale condotta dall’Istituto Piepoli – afferma Lorenzo Tagliavanti – mette in evidenza come la strategicità e centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo siano fortemente percepite da tutti i Paesi oggetto dell’indagine e, dunque, come il Mediterraneo rientri, inevitabilmente, fra le nostre priorità. L’economia del mare è una leva fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, per l’ampiezza e la complessità delle filiere interessate. A livello nazionale questa realtà rappresenta 228mila imprese e oltre un milione di occupati e vale 64,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto. In totale, la filiera del mare genera 178,3 miliardi di euro di valore aggiunto: 10,2% del totale dell’economia nazionale. È necessario, dunque, puntare su questa grande opportunità, finora non adeguatamente valorizzata, e porla – evidenzia Lorenzo Tagliavanti – al centro dello sviluppo della nostra città e del nostro Paese”.