Il libro come segno di civiltà. E la lettura quale strumento di progresso culturale, sociale, economico di una comunità. La città di Carmagnola, nel Torinese, ha presentato la propria candidatura per diventare “Capitale italiana del Libro 2026″. L’approvazione della delibera, votata all’unanimità, è arrivata nei giorni scorsi. Adesso il comune piemontese ha deciso, per il dossier di candidatura, di raccogliere in un questionario le preferenze sui generi e le abitudini di lettura dei carmagnolesi. Il sondaggio verrà diffuso attraverso tutti gli strumenti di comunicazione disponibili e sul sito dell’ente locale. “La candidatura di Carmagnola a Capitale Italiana del Libro 2026 rappresenta una straordinaria opportunità. E’ un modo per valorizzare la nostra identità culturale e la grande tradizione di eventi e manifestazioni legate al libro e alla lettura che da anni coinvolgono l’intera comunità – spiega il sindaca Ivana Gaveglio -. Crediamo fermamente che la lettura sia uno strumento fondamentale di crescita personale e collettiva. Vogliamo che questa candidatura diventi un progetto condiviso. Un’iniziativa partecipata da tutti i cittadini, dalle scuole, dalle associazioni e da ogni realtà del territorio. Invitiamo, quindi, tutta la cittadinanza a partecipare in maniera attiva. Contribuendo con le proprie esperienze e proposte a costruire insieme il futuro culturale di Carmagnola“.

Libro come identità
La notorietà di Carmagnola è legato proprio ad un capolavoro letterario. Tra le opere più celebri di Alessandro Manzoni, infatti, figura la tragedia in cinque atti Il Conte di Carmagnola . Un’opera fondamentale dell’Ottocento italiano che, rispetto alla tradizione del genere, si colloca in posizione di rottura. L’autore, infatti, sceglie la tragedia storica, nella quale inserisce i conflitti dei personaggi in un contesto storico ricostruito con fedeltà e precisione. Rifiutando le unità aristoteliche di tempo, di luogo e d’azione. Cioè il tradizionale canone di narrazione che intreccia interessi storici, letterari e filosofici. Francesco Bussone è il protagonista del Conte di Carmagnola. La vicenda è storicamente documentata e si svolge nella prima metà del Quattrocento. Il capitano di ventura aveva prestato servizio per il duca di Milano. Filippo Maria Visconti lo aveva nominato Conte di Carmagnola e lui aveva sposato una sua parente, Antonietta Visconti. Poi Francesco Bussone era caduto in disgrazia alla corte dei Visconti. Ed era passato alla Repubblica di Venezia guidandone l’esercito in guerra contro il ducato di Milano. Il Conte di Carmagnola, quindi, sconfisse i milanesi nella storica battaglia di Maclodio nel 1427. Ma, nei successivi sviluppi del conflitto, il suo comportamento ambiguo e indeciso suscitarono i sospetti di tradimento dei senatori veneziani. Fu così richiamato in patria con un pretesto e condannato a morte. Dopo aver invano proclamato la propria innocenza di fronte al Doge andò incontro all’esecuzione capitale congedandosi dalla moglie Antonietta e dalla figlia Matilde con un ultimo, commovente incontro.

Il valore della lettura
“Il libro è un compagno prezioso nel lungo viaggio della vita. Contribuisce a renderla affascinante. La libertà è il bene più prezioso. Ed è la conoscenza che rende autenticamente liberi. I libri ne sono strumento efficace. Ringrazio quanti attraverso la promozione dei libri, offrono l’occasione per farlo sapere ai giovani e anche agli adulti- evidenzia Sergio Mattarella-. Il valore del libro va molto oltre il processo di ideazione, produzione e posa in commercio. Il libro è strumento irrinunciabile di sapere e di crescita, una fonte di valori, di speranze, di sogni“. In particolare, aggiunge il capo dello Stato, “i libri per ragazzi costituiscono un settore trainante dell’intera editoria. Un fenomeno che ha una rilevante diffusione mondiale. È importante che anche i bambini si appassionino alla lettura e trovino familiarità con i libri. Imparando a conoscere, discutere, rispettare, condividere. Iniziando a esercitare la critica e il giudizio. Gli editori, in generale, e quelli per ragazzi in particolare sono portatori di una grande responsabilità nella formazione dei cittadini“.
Libro-patrimonio
Prosegue il presidente della Repubblica: “Vanno incoraggiate le iniziative, le sinergie per giungere a una vera alleanza per la lettura. Tra il mondo dei libri, le famiglie, la scuola, i media, le biblioteche. E le nuove tecnologie che, correttamente utilizzate, possono diventare strumenti di diffusione e promozione della lettura e della cultura. In Italia il mercato dei libri per bambini e ragazzi è in crescita. È un dato positivo, che fa ben sperare. Ed è confortante che tanti bambini siano lettori robusti. Lo saranno anche domani, da adulti, offrendo il loro contributo alla crescita culturale e civile della società”. Sottolinea Sergio Mattarella: “Si leggono a volte delle analisi superficiali rispetto alle generazioni più giovani. Quasi che siano refrattarie al dialogo con gli adulti e impermeabili alle forme tradizionali di conoscenza. Non è così: i ragazzi non aspettano altro che momenti di incontro per essere ascoltati e compresi. L’industria editoriale ne ha le chiavi adeguate. Dispone di un patrimonio inestimabile: quello dei libri“.