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“Collaborazione per guarire l’umanità ferita”: la road map di pace del Papa

L'impegno di Francesco per promuovere "un'amicizia in grado di sostenere la fraternità e costruire un mondo più inclusivo"

La collaborazione interreligiosa come alleanza contro l’odio e lo “spirito di Caino”. Ha detto il Papa rispondendo alle domande di giornalisti sul volo di ritorno da un viaggio apostolico: “Ci sono stati dei grandi come Ghandi e altri che io menziono alla fine dell’enciclica Fratelli tutti che hanno scommesso sullo schema della pace. Ma noi siamo testardi come umanità. Siamo innamorati delle guerre, dello spirito di Caino. Non per caso, all’inizio della Bibbia c’è questo problema. Lo spirito ‘cainista’ di uccidere invece dello spirito di pace. Padre non si può! Vi dico una cosa personale. Quando sono stato nel 2014 a Redipuglia e ho visto i nomi dei ragazzi, ho pianto. Davvero ho pianto per amarezza. Poi, uno o due anni dopo, per il giorno dei defunti sono andato a celebrare ad Anzio e ho visto i nomi dei ragazzi caduti lì. Tutti giovani, e anche lì ho pianto. Davvero. Bisogna piangere sulle tombe”. Pace e fraternità sono stati al centro anche dell’udienza di papa Francesco a una delegazione di monaci buddisti. “Vi esorto a collaborare con tutti – afferma Jorge Mario Bergoglio-. Società civile, membri di altre religioni, governi, organizzazioni internazionali, comunità accademiche e scientifiche e tutte le altre parti interessate a promuovere un’amicizia che sostenga la pace e la fraternità e costruisca un mondo più inclusivo“.

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Foto di Günther Simmermacher da Pixabay

Collaborazione e misericordia

Il Pontefice incentiva il colloquio buddista-cristiano per guarire un’umanità ferita e la Terra. Aggiunge Francesco: “Crediamo fermamente che, in mezzo alle nuvole scure, coloro che sono profondamente radicati nelle rispettive tradizioni religiose e disposti a lavorare insieme possono portare un raggio di speranza a un’umanità disperata. Nessuno si salva da solo. Possiamo essere salvati solo insieme, poiché siamo interconnessi e interdipendenti”. Il Papa esorta ad “educare ogni persona, specialmente i giovani e i bambini, a rapporti di cura e attenzione verso gli altri e l’ambiente”. E a “credere che la preghiera e la meditazione possano capovolgere le cose. Purificando i nostri cuori e le nostre menti. Generando amorevolezza, misericordia e perdono dove ci sono odio e vendetta. Creando uno spirito di rispetto e cura per gli altri e per la terra”. Francesco ha incoraggiato i monaci buddisti “a continuare a ravvivare il dialogo e la collaborazione con la Chiesa cattolica, con spirito di costante amicizia”. Intanto il Dalai Lama, Premio Nobel per la Pace nel 1989, racconta oltre settant’anni di lotta per la sua terra e il suo popolo” nel libro “Una voce per chi non ha voce” che arriverà nelle librerie italiane il 25 marzo 2025 per Harper Collins Italia. Lo annuncia HarperCollins Publishers. Racconto personale delle lotte del Dalai Lama per i diritti umani, la libertà e la dignità del popolo tibetano e la sua visione per un futuro di pace, “Una voce per chi non ha voce” sarà lanciato in occasione del 75° anniversario dell’occupazione cinese del Tibet e la Giornata della rivolta tibetana, avvenuta il 10 marzo 1959.

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Foto di Evan Krause su Unsplash

Testimonianza

Tendzin Choegyal aveva tredici anni quando, nel 1959, seguì il fratello maggiore, il Dalai Lama – all’epoca ventitreenne – nella sua pericolosa fuga verso l’India.Un leader, una cultura, una causa e una visione che hanno conquistato l’attenzione e i cuori delle persone in tutto il mondo. Una situazione di grande pericolo, infatti, l’ha portato a imporsi come personalità internazionale. A partire dalla sue iniziative di rilevanza mondiale per alleviare la sofferenza dei popoli. Sconfiggere i problemi del mondo. E promuovere il benessere dell’umanità attraverso lo sviluppo di un’etica universale e compassionevole e di una collaborazione tra scienza e religione.  Dalla perdita della propria casa alla difficile costruzione di una vita in esilio dal 1959, il libro ripercorre lo straordinario viaggio esistenziale del Dalai Lama, leader spirituale del buddismo tibetano che ha vissuto come un tibetano apolide in India, paese che chiama la sua seconda casa. “È un’opera importante per me e per il mio popolo” dice il Dalai Lama. “È il resoconto di oltre settant’anni di trattative con i leader della Repubblica Popolare Cinese, per conto del Tibet e della sua popolazione. In queste pagine ho condiviso le mie esperienze personali a partire da quando a 16 anni mi venne chiesto di assumere la guida del Tibet, inclusi i miei continui tentativi per salvare la mia patria e la mia gente e racconto come, nonostante tutte le sofferenze e le devastazioni, noi tibetani crediamo ancora fermamente nella possibilità di una risoluzione pacifica della nostra lotta per la libertà e la dignità“, racconta il Dalai Lama. Che tra i numerosi riconoscimenti internazionali ha ricevuto anche la più alta onorificenza civile degli Stati Uniti, la Medaglia d’oro del Congresso.

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Foto di Sasin Tipchai da Pixabay

Una voce

“Questo libro – continua – si propone di testimoniare tutta la genuinità dei nostri sforzi, da quando, a soli 19 anni, negoziai a Pechino con il presidente Mao al culmine del suo potere, fino ai recenti tentativi di comunicare con il presidente Xi Jinping. E di offrire alcune riflessioni su quella che potrebbe essere la strada da seguire, attingendo alle lezioni apprese nei miei decenni di rapporti con Pechino. Nel mio ruolo di Dalai Lama non c’è questione più importante di quella di cui parlo in queste pagine. Spero che questo saggio possa stimolare oggi nuovi pensieri e discussioni e possa aiutare a inquadrare il futuro del Tibet anche quando io non ci sarò più“. Potente testimonianza di una figura di rilievo mondiale, che condivide sia le sue sofferenze sia l’incrollabile speranza che il suo popolo possa riconquistare la dignità e la libertà, “Una voce per chi non ha voce” ci ricorda quanto sia importante lavorare per la libertà e l’armonia. Mauro DiPreta, Svp, Executive Editor di William Morrow ha negoziato i diritti mondiali del libro con Stephanie Tade alla Stephanie Tade Agency. Il libro verrà pubblicato dall’imprint del gruppo HarperCollins Willam Morrow negli Stati Uniti e da HarperNonFiction nel Regno Unito l’11 marzo. E in seguito da HarperCollins in Australia, Canada, Germania, Francia, Olanda, Brasile, Spagna e da HarperCollins Español in Nord America nella traduzione spagnola.

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