Nel 2024 si celebra il 150° anniversario dell’immigrazione italiana in Brasile. La presenza dei nostri connazionali nel più grande paese latinoamericano ebbe inizio con lo sbarco del vapore “La Sofia”. Nella città di Vitória nel 1874 arrivarono 380 famiglie partite dal porto di Genova in cerca di un nuovo inizio e di una vita migliore. Oggi in Brasile ci sono più di 32 milioni di italo-discendenti e l’eredità della cultura italiana degli immigrati continua ad essere viva e forte in tutto il Paese. Per queste ragioni, Record Tv, in collaborazione con l’ambasciata, i consolati generali e gli istituti italiani di Cultura di Rio de Janeiro e San Paolo, le regioni Veneto, Lombardia e il comune di Genova, ha deciso di realizzare un documentario in sei puntate. Girate in Italia e in città brasiliane storicamente segnate dall’immigrazione italiana. Si racconta di questo processo, delle aspettative, delle difficoltà e dei successi degli italiani nella nuova terra, Ma anche dei brasiliani che negli ultimi anni hanno compiuto il percorso inverso, decidendo di tornare nella terra dei loro antenati. Si tratta di episodi emozionanti e intensi, attraverso i quali molti potranno conoscere o riconoscere un po’ della storia di tante famiglie italo-brasiliane del passato e del presente. Un’opera sul contributo dell’immigrazione italiana nel più grande paese dell’America Latina.
Italia e Brasile
Afferma il presidente della Repubblica ,Sergio Matterella: “Le relazioni d’amicizia che intratteniamo con il Brasile rappresentano un patrimonio condiviso, alimentato dal contributo di oltre ottocentomila italiani qui residenti e dalla più ampia comunità al mondo di italo-discendenti. Questi hanno svolto un ruolo attivo nel costruire il Brasile di oggi, il suo sviluppo e la sua prosperità”. Sergio Mattarella ha ringraziato il Parlamento brasiliano per l’istituzione della “Giornata del migrante italiano”, che si celebra ogni 21 febbraio in ricordo appunto dello sbarco a Vitória nel 1874 di un centinaio di italiani partiti da Genova a bordo del vapore “La Sofia”. Secondo il Capo dello Stato “portavano con sé pochi beni ma li spingeva l’aspirazione di voler prendere parte all’impresa di plasmare un Paese, disposti a integrarsi, e recavano la determinazione a raggiungere, con il proprio lavoro, una vita migliore. Questa terra generosa ha offerto loro accoglienza e opportunità e questo alimenta la riconoscenza da parte dell’Italia”. L’ambasciatore Alessandro Cortese ha presentato all’ambasciata d’Italia a Brasilia, un libro e un documentario che mettono in luce l’impatto profondo e duraturo dell’immigrazione italiana nella formazione della società brasiliana. Il progetto è stato realizzato dalla casa editrice e casa di produzione Basileira di San Paolo, sotto la direzione generale di Pedro Saad. Con il patrocinio dell’associazione Italia per San Paolo, grazie alla sua presidente Sandra Papaiz e al vicepresidente Graziano Messana. Oltre ad altri importanti esponenti della comunità italo-brasiliana, come Sergio Comolatti, Massimo Bauducco e la Fondazione Itaú. L’evento conclude le celebrazioni per i 150 anni dell’immigrazione italiana in Brasile, anche se l’anniversario continuerà a essere celebrato nel 2025 nello Stato del Rio Grande do Sul.
Impatto dell’immigrazione
Il libro presentato durante l’occasione offre una narrazione ricca di contenuti storici, inclusi scatti d’epoca e testi originali delle autrici Claudia Fonseca, Adriana Marcolini e Marilúcia Bottallo. Oltre a una selezione di fotografie artistiche firmate dal celebre fotografo Paulo Vitale. Le due parti dell’opera raccontano il viaggio dei primi immigrati e il loro contributo sociale, culturale ed economico, che ha consolidato la presenza italiana in Brasile. Il documentario propone un approccio audiovisivo moderno e sensibile sul tema dell’immigrazione italiana. Con una durata di 52 minuti, la produzione esplora l’impatto della cultura italiana nella società contemporanea brasiliana. Presentando interviste con personalità di spicco nel panorama artistico, politico, culturale ed economico del Brasile. Durante la sua visita in Brasile Sergio Mattarella ha raccontato che qualche tempo fa un altro Presidente di Repubblica europea gli ha detto: “Noi stiamo difendendo la genuina identità, autentica degli europei”. Mattarella gli ha risposto: “Dall’epoca dell’Impero romano abbiamo subito immigrazioni, anche invasioni. Lo stesso Impero romano era frutto della comunanza di etnie, di popolazioni, di realtà differenti. Tutto questo è avvenuto nel corso del tempo e dei secoli. E il risultato finale non ci dispiace affatto, perché questa percezione della capacità di identità nazionale – che è forte, che prevale – è di grande rilievo. E il Brasile in questo è un esempio”.
Ruolo fondamentale
Il documentario è disponibile sul canale YouTube dell’ambasciata al seguente link: https://youtu.be/z0BW4l208c8. L’evento ha riunito autorità, membri della comunità italo-brasiliana e ospiti speciali. Culminando in un meeting che ha rafforzato i legami storici e culturali tra Brasile e Italia. L’ambasciata d’Italia ha ribadito il suo impegno a celebrare e preservare, attraverso queste due opere indelebili, l’eredità dell’immigrazione italiana. Sottolineando l’importanza di questa connessione per entrambe le nazioni. Questo ultimo evento del 2024 conclude un anno di omaggi che hanno evidenziato il ruolo fondamentale degli immigrati italiani nella costruzione dell’identità brasiliana. Il 150° anniversario dell’inizio della migrazione italiana in Brasile, secondo Sergio Mattarella, “sollecita a riflettere sulla indivisibilità dei destini umani, ricordando questa pagina che ha segnato la nostra identità e la nostra storia recente. Una esperienza di cui siamo chiamati a far tesoro – unitamente ai nostri partner europei – nell’affrontare a nostra volta la sfida dell’accoglienza che l’attuale fenomeno migratorio pone alle nostre società”. E “il Brasile dà una lezione di civiltà non soltanto con l’accoglienza ai migranti, ma anche con la capacità di saper fare e rendere suoi cittadini persone venute da tante parti diverse del mondo. Tutti brasiliani, autenticamente e orgogliosamente brasiliani, pur sapendo di origini, di antenati di altri Paesi”.