L’aggiunta di una terza dose nella somministrazione del vaccino anti Covid di Oxford-AstraZeneca rafforza l’effetto immunitario dell’antidoto e la sua capacità di neutralizzare sia la variante Alfa del virus (inglese), sia quella Beta (sudafricana), sia soprattutto quella Delta (indiana). E’ quest’ultima infatti che in questa fase preoccupa e dilaga di più nel mondo.
Lo si legge nel comunicato diffuso dalla stessa AstraZeneca in allegato alla presentazione dei risultati di un nuovo studio sperimentale aggiornato condotto dai ricercatori di Oxford. Il terzo richiamo, inoculato almeno 6 mesi dopo la seconda dose, incrementa gli anticorpi fino a 6 volte, viene precisato. Mentre “rivela una più elevata neutralizzazione delle varianti Alfa (B.1.1.7), Beta (B.1.351) e Delta (B.1.617.2)”.
Non solo: sia la seconda, sia la terza dose fanno registrare una minore reazione nei pazienti agli affetti collaterali rispetto alla prima. Reazioni comunque rare in generale e in larga parte “a basso impatto” e “ben tollerate”, si sottolinea.