Uno studio spiega che la modalità notturna del telefono non aiuta a dormire meglio

Logo Interris - Uno studio spiega che la modalità notturna del telefono non aiuta a dormire meglio

Logo INTERRIS in sostituzione per l'articolo: Uno studio spiega che la modalità notturna del telefono non aiuta a dormire meglio

La modalità notturna dello smartphone era stata lanciata per non ostacolare il sonno di chi passa molte ore con gli occhi sul cellulare, anche di notte e anche a letto.  Pensata per ridurre l’affaticamento per la vista, dovuto alla luce blu emessa dallo schermo, in realtà non aiuta a dormire meglio.

L’esperimento

Secondo una ricerca della statunitense Brigham Young University pubblicata sulla rivista Sleep Health ad aprile, non ci sarebbero evidenti differenze nel sonno attribuibili alla modalità “scura” dello schermo del telefono. Gli studiosi hanno preso in esame la funzione Night Shift della Apple per iPhone e iPad e hanno sottoposto a un esperimento un campione di 167 persone, d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, dotate di iPhone. I partecipanti erano divisi in tre gruppi e hanno ricevuto indicazioni sull’uso o meno del cellulare nell’ora prima di andare a letto. Un gruppo lo avrebbe utilizzato con la funzione Night Shift attiva, un altro con la modalità disattivata e infine il terzo non avrebbe dovuto usare il telefonino. In seguito, una volta andati a letto, sarebbero stati monitorati tramite un accelerometro da polso che misurava le attività del sonno, quali la latenza (il tempo impiegato per addormentarsi), la durata, la quantità di tempo in cui si era effettivamente addormentati e il risveglio.

I risultati

Al termine del test non sono emerse sostanziali differenze tra i gruppi esaminati. Ma tra i soggetti che hanno dormito circa sette ore, quelli che hanno registrato un’attività del sonno migliore sono stati quelli che non hanno usato il telefonino prima di andare a dormire, rispetto a chi ha dormito lo stesso numero di ore ma dopo aver utilizzato il cellulare. Concludono gli scienziati che, in chi ha raggiunto risultati del sonno adeguati, “l’astensione dall’uso dello schermo ha comportato una migliore qualità del sonno rispetto all’uso del telefono con la funzione Night Shift attiva”.

Lorenzo Cipolla: