Negli ultimi anni sono sempre di più i prodotti importati che arrivano sulle nostre tavole. Questo da un alto ci permette di gustare prelibatezze che arrivano da tutte le parti del mondo, ma dall’altro potrebbe essere un fattore che ci espone a rischi, a volte anche non indifferenti, per la nostra salute.
La “black list dei prodotti più contaminati”
La Coldiretti ha presentato un balck list dei prodotti importati dall’estero che finiscono nei nostri piatti. Si tratta di prodotti arrivati in Italia con elevati livelli di irregolarità perché contaminati dalla presenza di insetticidi, che – sottolinea la Coldiretti – spesso non sono neanche più ammessi dalla legislazione nazionale ed europea, come avviene nel caso di Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr, Methamidophos riscontrati nei peperoncini, del Tricyclazole nel riso dal Pakistan, del Isoprothiolane negli esotici dragon fruit e di Fenpropimorph, Procymidone, Propoxur, Methamidophos nei fagioli secchi brasiliani.
Non si tratta di casi isolati
Non si tratta tuttavia di casi isolati poichè – sottolinea la Coldiretti – dai risultati delle analisi risulta che i prodotti alimentari importati in Italia, con l’1,9% di campioni esaminati irregolari, sono ben 3 volte più pericolosi dei prodotti di origine nazionale per i quali solo lo 0,6% dei prelievi è risultato non conforme ai limiti di legge consentiti. La situazione è ancora più rischiosa per quelli di origine extracomunitaria per i quali la percentuale di irregolarità secondo l’Efsa sale al’5,8%, ben otto volte superiore ai prodotti Made in Italy.
La top ten dei prodotti più pericolosi
Con un campione sui cinque (20%) risultato irregolare per la presenza di residui chimici i peperoncini piccanti provenienti da Repubblica Dominicana e India sono il prodotto alimentare meno sicuro presente sulle tavole degli italiani ma a preoccupare per gli elevati livelli di contaminazione sono nell’ordine le bacche di Goji provenienti dalla Cina ed il riso dal Pakistan che salgono sul podio.
Nella classifica dei dieci prodotti più contaminati elaborata alla Coldiretti ci sono però anche i melograni dalla Turchia con un quasi un campione irregolare su dieci (9,1%), il tè dalla Cina, l’okra (o gombo) dalle sembianze di una piccola zucchina importata dall’India, il dragon fruit proveniente dall’Indonesia dall’aspetto particolarmente decorativo, i fagioli secchi provenienti dal Brasile ed i peperoni dolci e le olive da tavola provenienti dall’Egitto.