Ogni anno si contano circa 600 mila fratture da fragilità in Italia. Questo numero però non prende in considerazione quelle di cui i pazienti nemmeno si accorgono. Infatti, delle fratture vertebrali vengono registrate solo il 20-25%. Nove fratture su 10 sono collegate all’osteoporosi.
Proprio per lottare contro la patologia nasce “Fai vincere le tue ossa”, una campagna di informazione e sensibilizzazione promossa da Apmarr (Associazione nazionale persone con malattie reumatologiche e rare), Fondazione Firmo (Fondazione italiana ricerca sulle malattie dell’osso) e SeniorItalia in partnership con Amgen Italia.
Il rischio che si ripresenti la frattura da osteoporosi
Per le persone che hanno subito una frattura di questo genere il rischio di “rifratturarsi” è 5 volte più elevato rispetto a una persona sana.
L’adozione di una terapia adeguata è in grado di ridurre di circa il 65% questo rischio, ma nella realtà si osserva che, già dopo un anno, la metà dei pazienti interrompe il trattamento. In termini economici le fratture da fragilità costano ogni anno al Servizio sanitario nazionale circa 10 miliardi di euro tra ospedalizzazioni, interventi e spese assistenziali.
La campagna multimediale
“Fai vincere le tue ossa” sarà sul web, sulla carta e in tv con il claim “La terapia non è un gioco. Seguila”, proprio per stimolare all’aderenza terapeutica contro l’osteoporosi.
Inoltre, sul sito www.ossafragili.it sono disponibili informazioni sulla malattia. Si trovano anche suggerimenti sui corretti stili di vita, consigli nutrizionali, una panoramica sui trattamenti. Bisogna avere indicazioni utili per prepararsi a una visita medica, oltre alla possibilità di fare un test per sapere se si è a rischio o meno di osteoporosi e, di conseguenza, di fratture da fragilità.
Il parere di FederAnziani
Per Roberto Messina, presidente di Senior Italia FederAnziani, “tra le criticità riscontrate in questo periodo va evidenziato anche un calo importante dell’aderenza alla terapia. Questo è stato notato con molti pazienti che hanno autosospeso i farmaci, soprattutto per le patologie croniche. È, dunque, fondamentale mettere subito gli ambulatori specialistici territoriali nelle condizioni di riaprire. Bisogna riprendere la loro normale attività diagnostica e di presa in carico di pazienti cronici”.