La pandemia da coronavirus, oltre ad aver causato molte vittime, ha creato molto disagi al benessere psicofisico, sia degli adulti che dei ragazzi. In Inghilterra, negli ultimi 3 anni, è aumentata la percentuale di bambini e adolescenti a rischio di disturbo mentale.
Lo studio
A rivelarlo è il rapporto 2020 “La salute mentale nei bambini e nei giovani in Inghilterra“, realizzato dall’Università di Cambridge che scatta una fotografia della situazione nel pieno della seconda ondata della pandemia di Coronavirus.
Nei maschi tra i 5 e i 16 anni il tasso passa dall’11,4% del 2017 al 16,7% del luglio 2020 (+5,3%) e nelle femmine dal 10,3% al 15,2% (+4,9%). La probabilità di sviluppare un disturbo mentale aumenta con l’età, con una grande differenza di sesso per la fascia di età più avanzata, quella dai 17 ai 22 anni.
I dati
Lo studio rivela che nel 2020, il il 27,2% delle giovani donne e il 13,3% dei giovani uomini proprio in questa fascia è stato identificato come affetto da un probabile disturbo mentale. La ricerca ha preso in esame un campione di 3.750 bambini e giovani tra i 5 e i 22 anni, intervistati nel 2017 sia nel luglio 2020.
Il rapporto ha rivelato che, tra le ragazze tra gli 11 e i 16 anni, quasi due terzi (il 63,8%) con un probabile disturbo mentale avevano visto o sentito una discussione tra gli adulti nella loro famiglia. I problemi di sonno sembrano essere un fattore di rilievo durante la pandemia, con più di un quarto dei giovani (il 28,5%) che hanno problemi ad addormentarsi. I problemi legati al sonno hanno colpito di più i giovani dai 17 ai 22 anni (il 41%). Un bambino su dieci (il 10,1%) ha affermato di sentirsi spesso o sempre solo: ciò è risultato più comune nelle ragazze (13,8%) rispetto ai ragazzi (6,5%).