Il cioccolato fondente? Un aiuto per l’agilità mentale

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Nei giorni scorsi, una ricerca dell’Università di Pisa, condotta dalla ricercatrice Paola Tognini, aveva messo in evidenza come il nostro cervello subisce gli effetti di ciò che mangiamo. Nello specifico, è emerso come una dieta grassa sconvolga la ritmicità giornaliera dei metaboliti in diverse aree del cervello.

Cosa succede con il cioccolato fondente

Uno studio condotto dagli esperti della University of Birmingham, pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha evidenziato che anche la nostra mente può essere influenzata da ciò che mangiamo. Ad esempio, il cioccolato, soprattutto quello molto fondente, ricco di antiossidanti potrebbe aiutare l’agilità mentale potenziando velocità e accuratezza di esecuzione di test che mettono alla prova appunto le proprie funzioni cognitive. Lo studio si è basato sull’analisi degli effetti del consumo di una bevanda a base di cacao, arricchita con flavonoidi, antiossidanti naturali presenti anche nel cioccolato nero (quello dal gusto più amaro), ma abbondanti soprattutto in frutta e verdura.

Lo studio

L’analisi mostra che dopo aver consumato il drink a base di cacao arricchito di flavonoidi, i partecipanti vanno meglio alle prove mentali cui sono stati sottoposti, specie se queste prove sono molto complicate e specie se sperimentalmente i ricercatori riducono la concentrazione di ossigeno nell’ambiente dove sono eseguiti i test cognitivi. Secondo quanto visto con la risonanza magnetica i flavonoidi agiscono migliorando circolazione sanguigna e livelli di ossigenazione del cervello.

Naturalmente, ricordano gli autori del lavoro, i flavonoidi sono molto abbondanti specie in frutta e verdura, alimenti globalmente più sani del cioccolato.

Manuela Petrini: