Covid, uno studio rivela: “Con Omicron 2 c’è basso rischio di reinfezione”

Omicron

Chi negli ultimi due mesi si è infettato con la variante Omicron con ogni probabilità è protetto dalla variante Omicron 2. Almeno nel breve periodo. È quanto suggerisce uno studio condotto da ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston pubblicato su medRxiv, piattaforma che rende disponibili le ricerche in attesa di valutazione da parte della comunità scientifica, e riportato da Ansa.

Lo studio su reinfezione da Omicron 2

Fin dalla comparsa della variante Omicron a fine novembre, il ceppo BA.1 si è diffuso rapidamente in tutto il mondo causando la gran parte delle infezioni che hanno caratterizzato l’attuale ondata. Da qualche settimana, tuttavia, il lignaggio BA.2 sta guadagnando terreno in virtù di una apparente maggiore capacità infettiva.

Da più parti sta sorgendo la preoccupazione che i milioni di persone infettate da BA.1 possano reinfettarsi qualora la seconda variante possa prendere il sopravvento. Il nuovo studio, sebbene preliminare e in attesa di revisione, sembra escludere questa ipotesi.

I due differenti test di efficacia dei vaccini

La ricerca ha svolto due differenti test: utilizzando il siero di 24 persone vaccinate ha verificato se la comparsa di Omicron 2 comporti un’ulteriore perdita di capacità protettiva dei vaccini rispetto a Omicron 1. La riduzione di efficacia c’è, ma è inferiore di quanto si temesse. Nello specifico, con due dosi di vaccino, mentre per Omicron si osserva una riduzione di 23 volte della capacità neutralizzante degli anticorpi rispetto al virus di Whuan, con Omicron 2 la riduzione è di 27 volte. Con la terza dose, la riduzione di efficacia si attenua notevolmente: è di 6,1 volte per Omicron 1 e di 8,4 volte per Omicron 2.

La seconda parte dello studio ha verificato, in 8 persone che si erano ammalate con Omicron 1, se gli anticorpi sviluppati a seguito dell’infezione fossero protettivi contro Omicron 2. I test hanno mostrato una riduzione di capacità neutralizzante degli anticorpi compresa tra il 25 e il 30%, non sufficiente, secondo i ricercatori, a rendere vulnerabili a una reinfezione. Il calo di protezione, inoltre, era più evidente in chi non fosse vaccinato o fosse vaccinato con due sole dosi rispetto a chi si era già sottoposto al booster.

Milena Castigli: