Trovato il nuovo paziente 1 di coronavirus in Italia: si tratterebbe di una milanese di 25 anni, sottoposta a una biopsia della pelle per una dermatosi atipica, il 10 novembre 2019. Prima quindi del bimbo in cui era stata documentata la presenza del virus, con un test fatto a dicembre 2019.
Lo studio è stato pubblicato sul Journal of Dermatology dai ricercatori dell’Università Statale di Milano, Ieo e Centro diagnostico italiano. “Dimostrati altri casi in cui l’unico segno di Covid-19 è una patologia cutanea”, dicono.
I precedenti
Secondo uno studio dell’Università Statale di Milano il ‘paziente 1‘ di Codogno, Mattia, non è più il primo caso di coronavirus certificato in Italia. La ricerca, pubblicato sulla rivista Emerging Infectious Diseasese, dimostra che il virus circolasse in Lombardia già da prima, almeno dal 21 novembre. Quel giorno, infatti, un bambino di 4 anni di Milano aveva il Covid-19, scambiato in ospedale per morbillo.
Il bambino era stato accompagnato in pronto soccorso dai genitori il 30 novembre 2019, con sintomi respiratori e vomito. Il 1° dicembre erano apparse macchie sulla pelle simili al morbillo, che quindi avevano spinto i medici a non indagare oltre.
Il 5 dicembre 2019, dunque 14 giorni dopo l’inizio dei sintomi, a quel bambino è stato fatto un tampone orofaringeo per il morbillo che, analizzato successivamente, ha mostrato la positività al coronavirus. Facendo diventare il bimbo – momentaneamente – il “nuovo” paziente 1 tre mesi prima del primo e ormai famoso paziente 1 di Codogno, Mattia.
Morbillo e rosolia
L’idea dei ricercatori è stata quella di indagare retrospettivamente tutti i casi di malattia esantematica identificati a Milano dalla rete di sorveglianza di morbillo e rosolia tra settembre 2019 e febbraio 2020, risultati negativi alle indagini di laboratorio per la conferma di morbillo.
Gli studiosi, però, non sono riusciti a capire dove il bambino fosse stato contagiato, dato che né lui né i suoi genitori si sono mossi da Milano. Dunque, si tratterebbe di un’infezione presa a livello locale.
Virus in Italia da tempo
Che il virus circolasse da tempo anche nel nostro Paese – scrive Qui Finanza – era comunque ipotizzabile, secondo i ricercatori, per via dell’impatto brusco e repentino con cui si è manifestata la pandemia e dalle successive ricerche, fra cui il rilevamento del virus nelle acque reflue di Milano a metà dicembre 2019 e lo studio dell’Istituto dei tumori di Milano.
Dall’analisi dei campioni di sangue dei partecipanti ad uno screening per il tumore al polmone (tra settembre 2019 e marzo 2020) era infatti stata rilevata la presenza del coronavirus già a settembre 2019 nei campioni di pazienti residenti in 5 regioni.