Chi dorme di più si ammala di meno

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Molti ignorano che, oltre alle mascherine e al distanziamento, c’è un’altra difesa contro il virus: un buon sonno.

Manteniamo in forma il nostro sistema immunitario

Il Professore di neurofisiologia all’Università degli Studi di Torino, Piergiorgio Strata, che parlerà del sonno il prossimo 5 settembre al Festival della mente di Sarzana, spiega che “Un buon riposo notturno può mantenere in forma il nostro sistema immunitario”. L’esistenza, infatti, di una relazione tra sonno e sistema immunitario è stata comprovata da diversi studi. Lo psicologo Aric Prather, della University of California, ha condotto uno studio somministrando a un gruppo di 164 volontari, per via nasale, un rinovirus che causa un raffreddore blando. Nella settimana precedente all’esperimento era stata valutata la durata del loro sonno. Si è, poi, rilevato che nei soggetti che avevano dormito meno, l’incidenza del raffreddore è stata più alta. Nello specifico, coloro che avevano dormito meno di 5 ore a notte, avevano una probabilità di contrarre il virus quasi tre volte superiore rispetto a chi aveva dormito 7 ore o più.

Dormire non è tempo sprecato

Sessanta minuti di sonno in più fanno la differenza, secondo quanto è emerso da uno studio effettuato dalla britannica Università del Surrey. Dopo aver messo a confronto due gruppi di persone, forzate a dormire, rispettivamente, sei ore e mezza e sette ore e mezza. Ebbene, quell’ora aggiuntiva, si è riscontrato garantirebbe un umore migliore, elevate prestazioni mentali ma soprattutto un minor rischio di malattie.

Le ore di sonno infatti inciderebbero sull’attivazione dei geni e, dunque, sui processi infiammatori, sulle risposte immunitarie e sul metabolismo cellulare. Dormire è un processo biologico necessario al mantenimento del nostro benessere e della nostra salute. In occidente, le ore di sonno medie sono passate dalle sette ore e mezza alle sei. Una cattiva abitudine che non riguarda solo i giovani, ma anche gli adulti. Perdere anche solo mezz’ora di sonno ogni giorno significa rinunciare quasi ad una notte intera alla settimana, tempo sottratto al riposo che non sarà più possibile recuperare.

Consigli

Bisogna cercare di svegliarsi sempre alla stessa ora in modo da mantenere un ritmo, in quanto come avverte il Professor Strata: “dal momento del risveglio mattutino in poi, i neuroni della veglia iniziano a produrre un sonnifero fisiologico, l’adenosina che continua ad accumularsi durante la giornata: di sera raggiungerà la quantità sufficiente per propiziarsi il sonno”.  Quindi, se ci svegliamo  sempre alla stessa ora, abituiamo il nostro organismo ad avere la giusta quantità di “sonnifero naturale” al momento di andare a dormire.

Giulia Ficarola: