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A casa lo smart working aumenta il mal di schiena

Posture sbagliate, poco movimento e sedie non ergonomiche possono causare disturbi a tutta la colonna vertebrale.

Per combattere l’emergenza virus e, soprattutto, per frenarne la diffusione, tra le scelte del Governo italiano c’è stata quella dello smart working, che ha sicuramente salvato la nostra possibilità di lavorare.

Le case ufficio

Moltissimi italiani, e non solo, sono stati costretti, durante il lockdown, a trasformare le loro case in veri e propri uffici. In alcuni casi, questa situazione, che avrebbe dovuto avere termine la riapertura del mese di maggio, si continua a prorogare. In soggiorno, cucina, camera da letto, o addirittura in balcone e giardino, tanti hanno dovuto ricavarsi un piccolo spazio casalingo e farlo diventare una postazione di lavoro, spesso non ottimale per una permanenza di otto ore filate o quasi. Se, infatti, le scrivanie e le sedute dell’ufficio  vengono scelte secondo precisi criteri ergonomici, non sempre in casa abbiamo potuto fare altrettanto. Assumere posture scorrette può causare a disturbi fa tutta la colonna vertebrale, sia nella parte cervicale e dorsale, sia in quella bassa lombosacrale. Tali dolori sono ovviamente più intensi nelle persone che lavorano molte ore nella stessa posizione, come riportano numerose ricerche mediche, tra cui quella del 2018 pubblicata sull’International Journal of Occupational Medicine and Environmental Healt.

I consigli

Qualcosa però possiamo fare per migliorare la situazione e per combattere le contratture di collo e schiena. Innanzitutto, dobbiamo tenere il mouse non troppo lontano dalla tastiera ed evitare  di tenere la testa inclinata di 45 gradi.  È importante, inoltre che ci sia la giusta distanza tra sedia e tavolo, la schiena ben eretta, gomiti e avambracci ben poggiati in modo rilassato sul piano. Utilizziamo eventualmente un supporto per tenere il computer portatile più sollevato: lo schermo deve trovarsi all’altezza dei nostri occhi. Evitiamo le posizioni acciambellate in poltrona o semisdraiate. Ogni ora e mezza di lavoro è bene fare delle pause  interrompersi e sgranchirsi, camminando su e giù per la stanza, muovendo testa e collo e, non ultimo, riposando la vista.

Lo stretching

Se in ufficio non possiamo metterci a fare ginnastica – tranne se non siamo tra quei fortunati dipendenti di aziende che dispongono di spazi dedicati –  la situazione in casa è molto diversa. Qui possiamo dedicare una pausa a metà mattina o a metà pomeriggio  al benessere della nostra schiena con qualche esercizio di allungamento, a tutto vantaggio della nostra salute. Lo stretching è, infatti, un ottimo alleato del benessere della nostra schiena ed è adatto praticamente a tutti: basta scegliere gli esercizi adatti. Con l’allungamento delle fasce muscolari, si migliora l’elasticità e la capacità di estensione dei muscoli, eliminando le contratture. L’importante è iniziare con gradualità, aumentando progressivamente l’estensione del movimento fino al momento in cui si avverte tensione, ma non dolore, e tenendo ogni posizione per il tempo di sei o sette respiri.

Per sciogliere le tensioni  del collo: incliniamo il capo in avanti e indietro ed effettuiamo delle rotazioni complete  in entrambi i sensi. Attenzione alle spalle: devono essere basse senza infossare la testa. Distendiamo le braccia verso l’alto, come per toccare il soffitto, intrecciando le dita e rivolgendo i palmi verso l’esterno. Teniamo la posizione per cinque respiri, poi estendiamo le braccia davanti a noi, all’altezza delle spalle e sempre con i palmi delle mani verso l’esterno. Pieghiamoci in avanti, mantenendo le gambe distese, e portiamo le braccia all’indietro, rilassando i muscoli della schiena.

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