Il computer quantistico non è mai stato così vicino e reale: lo dimostrata l'esperimento senza precedenti coordinato da Google e condotto fra Germania e Stati Uniti nel quale la macchina ha risolto in poco più di 3 minuti un'operazione che a un computer tradizionale richiederebbe 10.000 anni. “E' un passo significativo verso la cosiddetta supremazia quantistica, ossia della capacità di questi computer di svolgere un compito che a un computer tradizionale richiederebbe un tempo lunghissimo, che può anche andare oltre l'età conosciuta dell'universo”, ha detto all'Ansa, Augusto Smerzi, dell'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ino).
I qubit e la sovrapposizione di stati
Il risultato è pubblicato su Nature dal gruppo del fisico John Martinis, di Google e dell'Università della California a Santa Barbara. Hanno partecipato alla ricerca la Nasa, il California Institute of Technology (Caltech) e, per la Germania, università di Aachen e Centro Jülich. I computer quantistici sfruttano le bizzarre proprietà del mondo degli atomi per aumentare le capacità di calcolo, spiega Davide Patitucci si Ansa.it. Gli autori dello studio hanno realizzato un programma, una sorta di gioco matematico, che non ha ancora applicazioni e che il computer quantistico di Google, chiamato Sycamore, ha risolto in poco più di tre minuti. Merito di un processore con 53 qubit, le unità di informazione di base di questi computer del futuro. Al posto dei convenzionali bit – unità d'informazione binaria, indicate convenzionalmente con le cifre 0 e 1 e codificate dai due stati “aperto” e “chiuso” di un interruttore – nel computer quantistico si usano i qubit, elementi base dell'informazione quantistica codificati dallo stato quantistico in cui si trova una Particella o un atomo. Lo spin di una particella, per esempio, ha due stati che possono codificare informazioni binarie. A rendere interessanti, ai fini del calcolo, le particelle atomiche e subatomiche è il fatto che possono esistere anche in una sovrapposizione di stati, ampliando enormemente le possibilità di codifica delle informazioni, quindi permettendo di affrontare problemi estremamente complessi. L'Europa ha lanciato un ambizioso programma sulle tecnologie quantistiche finanziato dalla Commissione Europea con 1 miliardo di euro. L'iniziativa, che prevede dieci anni di lavoro, vede l'Italia in prima fila con il Cnr. “Il risultato è di fondamentale importanza”, ha evidenziato ancora Smerzi. “Dimostra infatti per la prima volta che un dispositivo quantistico può effettuare operazioni in tempi significativamente più brevi di quanto possano fare i computer tradizionali più potenti attualmente a disposizione”, conclude.