“La Vergine Maria è la Donna che amo. La Donna dalla Quale sono nato a prezzo di dolore e di travaglio a una Croce. La Madonna è il Paradiso dell’Incarnazione”. (Fulton J. Sheen, vescovo e servo di Dio).
Maria è la luminosa, la tutta bella e santa, diventa missionaria nel visitare la sua cugina santa Elisabetta. In questo incontro di sguardi, il bambino Giovanni salta di gioia nel grembo, perché riconosce la Madre del Signore e la presenza di Gesù. Maria, diventa in questo mistero gaudioso, il “Tabernacolo dell’Altissimo” e ci ricorda l’importanza dell’adorazione eucaristica e dell’incontro con gli altri che si trasforma in motivo di grande gioia. Quando veniamo “visitati” dalla Madonna nella nostra vita, il nostro cuore esulta di gioia e rinasciamo a vita nuova.
La Madonna non è semplice devozione, ma è una presenza viva, vera e reale. La vera devozione non consiste in tante pratiche da fare, anche se non solo da escludere, perché sono manifestazione di grande affetto alla Madre di Dio, ma nell’imitare le virtù di Maria. Le virtù di Maria sono la grande fede, l’incrollabile speranza, la divina carità, il silenzio, l’ascolto, la docilità, l’attenzione, la pazienza, la dolcezza, la purezza, la pace, la compassione, l’accettazione della volontà di Dio. Maria è il capolavoro di Dio, la rosa che mai sfiorisce, la prima discepola del Signore, la trasparenza di Dio. Non si finisce mai di scrivere, parlare e cantar di Maria. Maria è il più bel spartito musicale che Dio ha realizzato nella sua opera musicare della creazione.
Il santo vescovo Fulton J. Sheen scriveva: “Ogni madre, quando abbraccia una nuova vita nata da lei, alza gli occhi al cielo per ringraziare Dio del dono che ancora una volta ha reso giovane il mondo. Ma c’è una madre, la Madonna, che non alzò lo sguardo. Maria guardò in basso, verso Gesù Bambino, perché il Paradiso era tra le sue braccia…. Come l’Eden fu il Paradiso della Creazione, Maria è il Paradiso dell’Incarnazione, e in lei come in un Giardino vennero celebrate le prime nozze tra Dio e l’uomo. Quanto più ci si avvicina al fuoco, tanto più se ne sente il calore: quanto più ci si avvicina a Dio, tanto maggiore è la purezza. Ma siccome nessuno fu più vicino a Dio della Donna i cui portali umani Egli valicò per venire su questa terra, nessuno poteva essere più puro di lei”.
Concludo con un altro vescovo santo Don Tonino Bello, un poeta di Dio, innamorato di Gesù e di Maria:
Santa Maria, compagna di viaggio
Santa Maria,
Madre tenera e forte,
nostra compagna di viaggio sulle strade della vita,
ogni volta che contempliamo
le grandi cose che l’Onnipotente ha fatto in te,
proviamo una così viva malinconia per le nostre lentezze,
che sentiamo il bisogno di allungare il passo
per camminarti vicino.
Asseconda, pertanto, il nostro desiderio
di prenderti per mano, e accelera le nostre cadenze
di camminatori un po’ stanchi.
Divenuti anche noi pellegrini nella fede,
non solo cercheremo il volto del Signore,
ma, contemplandoti quale icona della
sollecitudine umana verso coloro che
si trovano nel bisogno,
raggiungeremo in fretta “la città”
recandole gli stessi frutti di gioia
che tu portasti un giorno a Elisabetta lontana.