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Ecco le “virtù etiche” per i millennials dirigenti

Chiediamoci: nel tempo della globalizzazione e dell’’era digitale che senso ha per l’uomo la parola virtù?

Le virtù serviranno ai Millennials della classe dirigente per realizzare una società migliore per il futuro dell’umanità?

Ma che cos’è la virtù nella società della globalizzazione e dell’era digitale? La virtù nel vocabolario è descritta come una disposizione dell’uomo che lo porta a seguire il bene e a fuggire il male. Oggi nel tempo che scorre velocemente nell’era digitale dei Millennials, senza vincoli e freni, si riscontra che in generale la virtù è giudicata una realtà noiosa che infastidisce per la nota di obbligo che comporta. fu da lui definita: ipocrisia.

Presso i Greci, la virtù era indispensabile per avere un uomo maturo secondo natura.

La storia ci racconta anche della virtù deformata, com’era quella degli scribi e dei farisei, al tempo di Gesù Cristo. Elenchiamo le virtù.

Ci sono le tre virtù teologali: Fede, Speranza, Carità, alle quali vanno aggiunte le quattro virtù cardinali : Prudenza, Giustizia, Fortezza, Temperanza.

Si dicono cardinali, perché si riferiscono al cardine– arnese di ferro in forma di perno sul quale girano le imposte delle porte e delle finestre. In senso figurato si tratta di un sostegno; quindi queste virtù sono un sostegno all’esistenza umana, come i Cardinali sono per il Papa e la Chiesa.

Una quinta virtù cardinale è stata considerata e descritta da Padre Vincenzo Insolera che l’ha denominata: il buonumore.

Così scriveva Insolera: “In dimensione cristiana, la virtù è amore che si irradia in tutti gli spazi dell’esistenza ed è dall’infinita bontà di Dio che l’uomo riceve la disposizione al bene e la repulsa al male “– e proseguiva- “il cristiano sereno e sorridente testimonia meglio la sua Fede, perché sa che Dio gli ha dato una vita d’anni sulla terra per un’altra eterna nell’aldilà. Ha un domani… Il buonumore porta al buon senso ed il buon senso porta al buonumore. Umorismo, buonumore, gioia, allegria vanno d’accordo: sono la stessa famiglia, anche se l’umorista non sempre è uomo di buon umore”.

Infine sono da considerare le virtù etiche ovvero denominate virtù umane che si riferiscono a qualunque persona e che non si richiamano ad alcuna religione. Ne elenchiamo alcune.

la Lealtà: come rispetto dei valori di correttezza e sincerità

il Coraggio: come giusto mezzo tra la viltà e la temerarietà

la Liberalità: come giusto mezzo tra avarizia e prodigalità

la Magnanimità: come giusto mezzo tra la vanità e l’umiltà

la Meritorietà: la capacità di sapere premiare i più meritevoli

il Caring: prendersi cura del prossimo, una virtù che è stata riscoperta ed esaltata da Papa Francesco nel tempo della pandemia del Covid19;

– l’Umiltà: dal latino humus = terra che descrive il livello del terrenoanche la parola uomo deriva dalla radice sanscrita “bhu” e poi “hu”, quindi creatura generata dalla terra, creatura umile. L’umiltà intesa come sentimento di piccolezza nei confronti della divinità e dell’universo, è considerata da molte religioni una virtù fondamentale..

Le generazioni che hanno conosciuto la I^ e II^ guerra mondiale e gli olocausti, riuscendo a salvare la vita e la fede in dio e nell’uomo, avevano e hanno la virtù dell’umiltà.

Caratteristiche delle virtù etiche : sin dai tempi di Aristotele e Platone (4) sono state definite come delle disposizioni della persona che ci consentono di comportarci bene o male in rapporto alle nostre passioni; dette anche virtù del carattere o del giusto mezzo, ; è stato dimostrato ai tempi antichi e moderni che le virtù etiche non sono un fatto spontaneo o meccanico o qualcosa che l’uomo possiede dalla nascita . L’uomo, per natura, anche se non possiede le virtù etiche, possiede però la capacità di acquisirle, attraverso il compimento di attività di un certo tipo, di una certa qualità.

Virtuoso è colui che è abituato ad agire moralmente bene, seguendo un’abitudine che non ha nulla di meccanico e di rigido; il virtuoso è colui che fa seguire alla bontà dell’atteggiamento soggettivo un comportamento oggettivo retto.

Quale sarà paradigma per il futuro della società nell’era digitale? Lo stesso paradigma della società della globalizzazione?

La globalizzazione ha prodotto il risultato della concentrazione del reddito prodotto dall’umanità concentrandolo in poche decine di unità di persone/organizzazioni e ha prodotto l’impoverimento di miliardi di persone? Una constatazione incredibile si sintetizza nel fatto che l’1% più ricco, sotto il profilo patrimoniale, deteneva a metà 2019, più del doppio della ricchezza netta posseduta da 6,9 miliardi di persone.

La società post Covid19 sarà fondata sul benessere di tutti, di molti, di pochi? In tutti Paesi, anche in quei Paesi non dotati di risorse naturali? Sarà una società basata sulla massima felicità materiale per il maggior numero di persone? Sarà una società fondata sulla tutela dei diritti individuali, così importanti da non dover essere violati nemmeno dalle maggioranze?

In futuro l’uomo, nella sua continuità antropologica, su quali valori etici e fondanti opererà nell’era digitale?

“Negli ultimi decenni, i valori di mercato sono riusciti a soppiantare le logiche non di mercato in quasi ogni ambito della vita; la medicina, l’educazione, il governo, la legge, l’arte, gli sport, persino la vita familiare e le relazioni personali. Siamo passati dall’avere un’economia di mercato all’essere una società di mercato”(6) Così scrive il Prof. Michael J. Sandel dell’Università di Harvard. Condividiamo con lui ed altri studiosi in materia di Business&Ethics che ormai tutti noi, senza averne quasi più la consapevolezza, ci stiamo abituando a un modo di vivere in cui i valori di mercato penetrano in ogni aspetto dell’attività umana: la salute, l’istruzione, la sfera familiare, la natura, l’arte, i doveri civici e così via.

In Europa, in diversi Paesi e in Italia ci stiamo accorgendo da anni che l’insoddisfazione e le proteste dei cittadini aumentano e il numero di elettori per i movimenti e partiti populisti e sovranisti sta sempre più crescendo. Cresce la frustrazione per un sistema politico incapace di agire per il bene comune o di occuparsi dei problemi che contano di più e dei bisogni reali dei cittadini.

Si potrebbe auspicare e sperare per il futuro che la “società liquida” (7) sarà una “società virtuosa?”. Ricordiamoci che Virtuoso è colui che è abituato ad agire moralmente bene, seguendo un’abitudine che non ha nulla di meccanico e di rigido; il virtuoso è colui che fa seguire alla bontà dell’atteggiamento soggettivo un comportamento oggettivo retto. Cosa significa e significherà essere virtuosi nell’era digitale? In internet, come vi si può esercitare la temperanza? E’ possibile essere giusti, in uno spazio quanto mai “liquido”? C’è posto e ci sarà posto per le virtù cardinali e teologali: la Fede, la Speranza e la Carità? I Millennials della classe dirigente a tutti i livelli anche in Politica vorranno dotarsi delle Virtù oltre che delle competenze specifiche?

Abbiamo fiducia di Sì e cioè che saranno le virtù ad aiutare la nuova classe dirigente nella fase del post Covid19 perché questa pandemia sta facendo scoprire in tutto il mondo, a tutti i Millennials, la fragilità dell’uomo e quando lo è di più senza “punti cardini” di riferimento nel suo agire. Questi cardini possono essere le virtù, specie per chi non le aveva ancora conosciute e praticate, ancor più che adesso servirà tanta più consapevolezza e responsabilità nell’utilizzo degli strumenti e applicazioni digitali.

La responsabilità etica darà ai Millennials una nuova consapevolezza per un vero e proprio comportamento virtuoso da Cittadini laici e da Cristiani impegnati e Testimoni nel mondo della globalizzazione? Ci auguriamo di Sì.

Naturalmente la società desiderabile è quella che garantisce benessere, diritti e valori, ma sembrerebbe dalle esperienze della storia e dell’ultimo secolo, in particolare, (siamo ai 100 anni dalla prima guerra mondiale), che la società perfetta sia tecnicamente irrealizzabile, ma speriamo per il futuro che non ci sarà dato di vedere che sarà possibile una nuova Storia verso un’autentica Civiltà dell’Amore, come ha pregato Papa Francesco (8)

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