Il 24 marzo di ogni anno, a decorrere dal 2010, per ratificare il sacro valore della dignità delle vittime della violenza e per avere diritto alla conoscenza dei fatti, si celebra la Giornata internazionale del diritto alla verità. Il 24 marzo fu assassinato Monsignor Óscar Arnulfo Romero, di cui restano le sue denunce delle violazioni dei diritti umani a danno delle persone più fragili, in El Salvador.
L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il 21 dicembre 2010, proclamava il 24 marzo “Giornata internazionale per il diritto alla verità”, relativamente alle violazioni dei diritti umani e alla dignità delle vittime, per promuovere, nel contempo, il diritto alla conoscenza delle verità che si celano dietro ai reati che ledono la dignità umana e per rendere giustizia alle vittime di tali gravi ingiustizie .
Siamo solidali con Meridiana Cooperativa Sociale, che celebra virtualmente questa giornata internazionale, di cui ammiriamo il coraggio e la forza del suo impegno contro la violazione dei diritti umani e la difesa della conoscenza della verità dei fatti che l’hanno determinata.
Ci preme porre in evidenza come la violenza rappresenti ancora la manifestazione di quella rozzezza umana che non si riesce a sradicare dall’animo di tanti esseri umani che ad essa ricorrono senza scrupoli ed alcuna pietà, nonostante il passare dei secoli e nonostante il processo di civilizzazione dei popoli sia sempre più diventato obiettivo primario degli Stati e delle varie realtà, evolute e non evolute. La violenza è la parola di chi ha messo a tacere la propria coscienza umana. Occorre, pertanto, insegnare alle persone violente il linguaggio della relazione umana , che riflette e si confronta , pur nel dissenso, senza rabbia, senza odio e senza seminare morte .
Occorre parlare al cuore di chi pensa di non possederlo più, perché, a sua volta, vittima di ingiustizie. Occorre una nuova forma di pedagogia, che sappia far penetrare nel cuore dei violenti il calore della luce che scaturisce dall’amore. E’ un impegno davvero difficile, non facile da praticare. Anche questo impegno è legato ad un processo di verità, che svela ai violenti la propria verità tradita, ossia la propria dignità tradita, che, solo sostituendo la pace alla violenza, potranno recuperare in tutto il loro splendore.
E’ anche questa la verità da svelare, questa volta ai violenti!
Siamo fermamente convinti che ogni verità rappresenti anche una sfida, agita nei confronti di chi nega la verità, al fine di comprenderne le motivazioni. Comprendere il motivo della violenza è questa la sfida!
Siamo, difatti, fermamente convinti che, solo penetrando nell’animo umano, potremo recuperare l’amore tradito di cui sono state vittime le persone violente e farlo vivere nel rapporto con gli altri esseri umani. Non bastano certo le manifestazioni, occorre l’impegno educativo nei confronti di quanti praticano la violenza.