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Il viaggio più importante a cui è chiamato l’essere umano

Il camminare rimane senz’altro una delle azioni più frequenti che l’essere umano compie quotidianamente. Tante sono le direzioni! Per il cristiano può essere e diventare un cammino soprattutto di fede, per continuare quella ricerca di Dio, per dare un senso vero alla nostra esistenza, per realizzarsi come persona. La vita di tutti i giorni, infatti, offre vari tipi di percorsi.

Oggi, poi sembra sia di moda, come leggiamo dai giornali e vediamo nei canali televisivi, la trasgressione: cioè quell’andare contro gli usi e i costumi, quel fare notizia, sempre, in qualsiasi modo, “aiutati” dai tanti influencer che hanno invaso il mondo complesso e semplice della comunicazione.

Si vuol cercare, o per lo meno provare a cambiare e mettere da parte le tradizioni e trasformare, se non addirittura annullare quei valori che da sempre fanno parte della vita; quel selezionare anche i nostri incontri, fare spesso delle distinzioni tra persone e persone: questo avviene indubbiamente in ogni settore della vita, nel lavoro, nella scuola e anche nella famiglia. Dicevamo che tante sono le strade che abbiamo di fronte. Spesso siamo chiamati a percorrerle, forse per non restare indietro coi tempi.

La nostra esistenza si trova “costretta” a camminare su strade che non sempre vanno a confluire con il nostro modo di agire e di pensare. Tante volte ci lasciamo facilmente convincere che la strada intrapresa sia quella giusta, o perché troppo abitudinari o perché non abbiamo il coraggio di affrontare un percorso nuovo. Abbiamo bisogno di sicurezze.

Alla fine tutto questo camminare dell’umanità risulta come un viaggio breve o lungo che sia.Esso rappresenta la vita dell’uomo sulla terra: attraversata dalle stazioni o fermate che s’incontrano giorno dopo giorno, ci permettono a volte di riflettere e di interrogarci sul nostro camminare, ci invitano anche a qualche sosta per decidere se scendere da quel treno o se salire su un altro convoglio o se addirittura cambiare stazione, per ritrovare o cercare di individuare la giusta direzione.

Il viaggio più importante cui è chiamato l’essere umano è senza dubbio quello della vita, da cui non può tirarsi indietro. Mai come in quest’epoca, così tecnologica e già da tempo lanciata verso l’intelligenza artificiale, il nostro viaggio e la nostra strada riguardano il cammino e l’importanza della vita, del nostro esserci non solamente perché esistiamo, ma soprattutto perché spetta a noi a volte decidere, e non è sempre facile, anche la vita degli altri. E’ allora che la nostra strada diventa davvero difficoltosa e impegnativa e il nostro viaggiare può diventare pieno di insidie.

Tanti e diversi sono i protagonisti che incontriamo nel nostro viaggiare e secondo un antico apologo arabo esistono tre tipi di viaggiatori: “C’è chi procede ‘con i piedi’: i suoi passi si impolverano su piste assolate, si inerpicano su erte scoscese, si riposano in valli oasi e locande. E’ il mercante, i cui percorsi sono retti da scopi ben precisi e il cui viaggiare è sempre e solo un transito: l’importante è arrivare per fare, non attraversare, conoscere, incontrare”. “C’è poi chi avanza per strade e città ‘con gli occhi’: costui vuole scoprire e sapere, sostare e conoscere, perdere lo sguardo nell’orizzonte luminoso di un panorama. E’ il sapiente per il quale l’importante è conoscere, arrivare non conta”. “Infine, c’è chi viaggia ‘col cuore’: egli non si accontenta di camminare, visitare, sapere, ma vuole vivere con gli uomini e con le donne delle regioni attraversate, ascoltarli, parlare con loro e mettere in luce la perla segreta di Dio che dappertutto si annida. E per costui l’importante è l’incontrare”.

Sarebbe bello e auspicabile che il nostro viaggio fosse sempre improntato a quello che ci dice e ci porta il cuore, ricordate il famoso libro del 1994 di Susanna Tamaro? Facciamo in modo che la nostra strada e il nostro camminare partano sempre dal cuore. Nel cuore di ognuno, infatti si può davvero trovare quel qualcosa che ci avvicina sempre di più all’infinito, a Dio, la vera meta del nostro viaggio.

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