Le ultime statistiche Eurostat disponibili ci dicono che, all’interno dell’Unione Europea, un cittadino su sei, ovvero oltre 73 milioni di persone, ha un’età compresa tra i 15 e i 29 anni. Le giovani generazioni hanno bisogno di politiche adatte e lungimiranti che siano in grado di rendere partecipi i giovani nella vita delle loro comunità e delle istituzioni ad ogni livello. Ma come si realizza concretamente il loro coinvolgimento? Non è un interrogativo di facile risoluzione ma, per il futuro di tutti noi, è fondamentale provare a fornire delle risposte.
Innanzitutto, penso che, il coinvolgimento di tutti i giovani nei processi e nelle scelte politiche che riguardano il presente e il futuro, la questione della rappresentanza, all’interno dei partiti e delle Istituzioni, debba essere un punto centrale dal quale ripartire per sognare e progettare il nostro domani. Quest’ultimo passa attraverso il dialogo su alcuni dei temi più importanti come la democrazia, l’istruzione, il lavoro, l’ambiente, la pace, tutti da leggere in ottica non solo italiana ma europea. Il futuro si inizia a edificare nel presente e, noi giovani, vogliamo impegnarci, essere ascoltati ed essere considerati interlocutori credibili perché ci sentiamo innanzitutto il presente e non soltanto il futuro del nostro Paese, dell’Europa e dell’intera umanità. Tutto ciò costituisce il fondamento della partecipazione democratica che, ognuno di noi, ha il dovere di perseguire.