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L’unico modo per diventare una società migliore

inclusione

Foto di Tim Marshall su Unsplash

Sul tema dell’inclusione, la società di oggi è profondamente cambiata rispetto a quella di qualche decennio fa. Molte leggi hanno promosso processi inclusivi ad ogni livello, ci dobbiamo occupare in misura minore di creare scuole o centri di varia natura, ma gli obiettivi restano uguali. Bisogna insistere sulla qualità, sulla unitarietà e sui bisogni di servizi e di interventi, sulla necessità della prevenzione, della ricerca, dei progetti di vita, perché tutti abbiano la possibilità di una esistenza dignitosa e piena, indipendentemente dalla propria condizione di disabilità.

Ciò che si chiede al mondo delle associazioni è complesso. Oggi come ieri, sotto ogni punto di vista, richiede tempo, professionalità, sensibilità, conoscenza, consapevolezza dei bisogni antichi e nuovi, dedizione, spirito di iniziativa e capacità di collaborazione. È difficile riassumere quanto si fa e si spera di continuare a fare in una fase storica come la nostra, connotata da diversi bisogni e nuove fragilità. Di una cosa siamo certi: è necessario vigilare, stare attenti, perché il pericolo di inversioni di valori sta appena dietro l’angolo, e quindi opportuno agire tenendo sempre ben presente il concetto di amore oblativo che deve permeare ogni nostra azione nel segno dell’inclusione e dell’altruismo. Solo mettendo la fragilità al centro della società e di tutte le decisioni riguardanti il futuro, diventeremo una società migliore

Alda Cattelini: