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Sylvee: la tecnologia per sconfiggere le malattie polmonari

Nel corso degli anni abbiamo visto dispositivi indossabili misurare ogni aspetto del nostro corpo, ma la misurazione della capacità polmonare è sempre stata la più difficile da elaborare. Sylvee è un nuovissimo dispositivo indossabile realizzato da Respira Labs e che misura continuamente la funzione polmonare. Sembra essere perfetto per i pazienti colpiti da BPCO e asma e per altre persone che potrebbero avere le funzioni polmonari temporaneamente ridotte. Il termine BPCO indica una Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva, una malattia polmonare progressiva, non completamente reversibile. Si tratta di una malattia prevenibile e trattabile, che è caratterizzata da una persistente ostruzione delle vie aeree, che rende difficoltosa la respirazione.

Sylvee è un prodotto che viene indossato nella parte inferiore della gabbia toracica e promette di valutare facilmente e continuamente la funzione polmonare senza dover soffiare in nessuno strumento. La fascia indossabile ha altoparlanti e microfoni incorporati che misurano eventuali variazioni nella risonanza acustica della cassa toracica. La società afferma che questo è un valido indicatore delle variazioni del volume dell’aria polmonare e che sta alla base dei test di funzionalità polmonare.

La tecnologia è straordinariamente intelligente. Sylvee genera rumore attraverso i suoi altoparlanti, quindi utilizza i microfoni per misurare i suoni generati. La teoria è che se ci sono cavità d’aria, queste cambieranno la qualità del suono, proprio come se si dovesse battere la pelle di un tamburo “a nudo” e successivamente riempiendolo con cotone, lana o liquido e provare a fare lo stesso. Ovviamente i polmoni non sono tamburi, ma sono comunque considerati “cavità d’aria”. L’indossabile utilizza i dati raccolti per misurare il volume polmonare, la capacità, la velocità di flusso e l’eventuale aria intrappolata.

“La scienza consolidata mostra che l’intrappolamento dell’aria può essere misurato con una precisione superiore al 90% utilizzando suoni a bassa frequenza. C’è una chiara differenza negli spettri di risonanza acustica dei pazienti con BPCO rispetto a quelli dei pazienti sani”, ha spiegato la dott.ssa Maria Artunduaga, scienziata e medico traslazionale formato ad Harvard e all’Università di Berkeley e fondatrice e CEO di Respira Lab. “Con oltre 100 milioni di americani affetti da BPCO, COVID-19 e asma e con una popolazione che invecchia, può considerarsi un salvavita poter monitorare da remoto e con precisione la funzione polmonare e scoprire un problema in modo da evitare gravi conseguenze. Il nostro obiettivo è segnalare tempestivamente le anomalie, consentire un trattamento precoce a casa e consentire ai pazienti di gestire la propria salute”.

Il prodotto, Sylvee, prende il nome dalla nonna di Artunduaga, che soffriva di BPCO ed è morta dopo che i sintomi sono rapidamente peggiorati senza essere rilevata. “Il dispositivo facilita la diagnosi precoce e la gestione del deterioramento acuto, che è ciò che i pazienti respiratori devono evitare. Forniamo informazioni vitali a medici e pazienti in modo che possano apportare modifiche alle cure mediche prima e prevenire i ricoveri ospedalieri”, ha affermato Artunduaga. “Questo è quello che è successo con mia nonna. Ha sofferto di BPCO e ha avuto un’improvvisa esacerbazione dei suoi sintomi ed è morta tragicamente. Ho lasciato la mia carriera medica e mi sono dedicata a ideare il Sylvee a causa di questo terribile e comune esito”.

Respira Labs si è prefissato l’obiettivo di raggiungere il 90% di accuratezza nella misurazione dell’intrappolamento d’aria perseguendo un ampio studio su oltre 500 pazienti situati sia negli Stati Uniti che a livello internazionale. Si cercherà, inoltre, di pubblicare i risultati nelle principali riviste entro la fine del 2022. Il dispositivo è attualmente in fase di prototipo, con l’autorizzazione della FDA prevista entro i prossimi 18 mesi. Sylvee porterà il concetto di ultrasuoni a un livello superiore, utilizzando il suono per valutare la salute dei polmoni piuttosto che per creare immagini. Il dispositivo utilizza sensori standard simili alla tecnologia degli apparecchi acustici. I sensori nel dispositivo si collegano a un’app per smartphone in cui algoritmi proprietari e un sistema di apprendimento automatico convertiranno i segnali sonori attivi in una sorta di risonanza acustica.

Parlando dell’impatto medico di Sylvee, Luis Peña-Hernández, pneumologo e intensivista presso un istituto di pneumologia, terapia intensiva e disturbi del sonno, ha affermato: “Sylvee è uno strumento che potrebbe consentirci di intervenire precocemente quando si trattano pazienti con malattie polmonari croniche con intrappolamento dell’aria, che è una conseguenza dello spasmo o del restringimento bronchiale. I pazienti potrebbero ricevere cure mediche precoci che potrebbero prevenire gravi conseguenze provocate da asma o da fenomeni di BPCO. Quindi, oltre all’ovvio impatto economico, potrebbe essere un punto di svolta, migliorando la vita delle persone; riducendo al minimo l’interruzione della loro qualità di vita e prevenendo aggravamenti della loro condizione polmonare cronica”. “È molto probabile che questi primi interventi possano tradursi in una migliore sopravvivenza. Tuttavia, abbiamo ancora bisogno di dati che supportino tale ipotesi”, ha continuato Peña-Hernández.

Paolo Berro: