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Sulle tasse degli italiani, Conte non faccia finta di non capire

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Il presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, ha fatto sapere agli italiani di voler tagliare l’IVA per modernizzare il paese e stimolare i consumi; anche se ha subito chiosato, che comunque ci sono difficoltà, perché a suo parere l’operazione costerebbe molto. Evidentemente ha parlato così perché neanche lui ha le idee chiare, e forse si è espresso sulle tasse proprio perché in questi giorni, PD ed opposizioni, si stanno impegnando in un pressing mediatico sulla necessità di ridurre il peso fiscale.

Il tema certamente è bollente, per famiglie ed imprese che indebolite come sono dalla pandemia, non sanno più a che santo rivolgersi per continuare a tirare a campare. Ma chi governa, si sa, di solito non vuole problemi, e la questione fiscale italiana è una gatta difficile da pelare in quanto le spese pubbliche sono salite a dismisura, e sinora nessun governo ha voluto avere difficoltà con la pletora di ‘clientes’ fatti di categorie beneficiate e di loro sodali: sindaci, presidenti di regioni, o gestori della selva sterminata di enti, utili ed inutili che siano, che ci rimarrebbero molto male al cospetto di un taglio molto vigoroso delle loro spese, necessari per ridurre le tasse. Ma al punto in cui siamo arrivati, se si fosse in grado di ragionare con profondità, sarebbe molto più raccomandabile sfidare i gestori della spesa pubblica che coloro che hanno gravi difficoltà a pagare le tasse, finanziando il pozzo di San Patrizio della spesa pubblica italiana.

Ormai siamo arrivati al punto di rottura e non credo che chi vuole governare il paese potrà ancora a lungo fuggire da questa responsabilità. Anzi, ad essere puntuali, non credo che basterebbe solo ridurre l’IVA; la riduzione delle tasse su persone fisiche ed imprese non si può rimandare, se volessimo davvero più investimenti, se ci interessasse davvero vivacizzare i consumi. Se il governo ricercasse un sistema più equo è giusto per la situazione peculiare nostrana, si dovrebbe mantenere al massimo l’IVA al livello attuale, per approvvigionarsi di risorse vitali per gli introiti statali, però diminuendo sensibilmente i pesi a carico di persone fisiche ed imprese. Infatti, al momento, quella ‘mezza Italia’ che evade le imposte dirette, difficilmente potrebbe farlo così massicciamente con le imposte indirette provenienti dagli acquisti che compie ogni cittadino. Finalmente, caricando più sulle indirette (IVA), sarebbero costretti a pagare evasori e criminali, sgravando i pesi su persone ed imprese oneste. Dunque, ci aspettiamo che Conte non faccia finta di non capire.

Raffaele Bonanni: