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Lo stato dell’assistenza domiciliare in Italia

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Lo stato dell’assistenza domiciliare in Italia ha bisogno di un cambio di paradigma totale, soprattutto per quanto riguarda il concetto di presa in carico delle famiglie e delle persone con disabilità. Serve un supporto adeguato perché, attualmente, alle difficoltà che permangono nei luoghi di residenza delle stesse, si sommano quelle che si riscontrano quando, un nucleo familiare, decide di spostarsi dalla propria abitazione abituale per un luogo di vacanza ubicato in un’altra regione. In questo caso, si diventa ancora più invisibili e abbandonati a sé stessi. È quindi necessario che si stabilisca il principio della continuità assistenziale per le persone con disabilità su tutto il territorio nazionale, anche nelle regioni diverse da quella di residenza e per periodi brevi.

Ognuno deve poter avere la certezza di poter disporre di servizi di assistenza uniformi altrimenti, le persone con disabilità e le loro famiglie, sono costrette ad una sorta di obbligo di dimora, senza avere il diritto a una vacanza ma, a ciò che definirei un trasloco temporaneo. L’assistenza domiciliare non deve indicare solo la messa a disposizione personale predisposto a tale scopo, ma anche la presa in carico di tutte le esigenze sanitarie, farmacologiche e concernenti gli ausili necessari alla vita quotidiana.

La famiglia non deve essere lasciata sola e, le istituzioni competenti nei diversi contesti regionali, devono impegnarsi per dialogare tra di loro al fine di garantire tutto il necessario. Serve un cambio della cultura in materia di inclusione: ogni persona con disabilità, sei messa nelle giuste condizioni, è in grado di fare tutto. Occorre un impegno corale e concreto in questo senso, senza se e senza ma.

Fortunato Nicoletti: