I settori su cui l’attuale siccità e il caldo anomalo stanno avendo ripercussioni sono moltissimi. Si pensi al più eclatante, quello del riso. Lo stesso cresce, fiorisce e poi si lavora nelle cosiddette piscine, le quali sono annegate nell’acqua. C’è anche il problema di molte verdure, come ad esempio i pomodori, che devono essere innaffiati spesso. Ci sono tanti prodotti agricoli che rischiano di non avere più offerta di mercato perché rinsecchiscono. Quando succede questo, tenendo conto della domanda di mercato, è chiaro che i prezzi inevitabilmente salgono.
Ecco perché siamo molto preoccupati, soprattutto per i beni di prima necessità. Se la siccità dovesse continuare potremo avere diverse difficoltà, ad esempio per quanto riguarda l’allevamento dei mitili, ossia le cozze, visto che aumenta la salinatura con l’incremento del rischio di far morire le stesse e, di conseguenza, la lievitazione dei costi. Inoltre, per quanto riguarda le olive che poi vengono spremute a settembre/ottobre, a causa del clima, determina l’essiccamento della parte superiore delle stesse e quindi una minore produzione di olio. C’è poi il problema correlato a parte di quell’energia legata all’acqua. Abbiamo un notevole ed importante settore che preleva la stessa, trasferendola in turbine e tramutandola in energia. In caso di mancanza d’acqua, dovremo importante in misura ancora maggiore l’energia di cui necessita il nostro apparato industriale. Ci sono delle problematiche ingenti ed è molto grave il fatto di essere in mancanza di un governo nella pienezza dei suoi poteri costituzionali.