L’azione pubblica, alla luce delle conseguenze dei cambiamenti climatici che l’intero pianeta sta affrontando, deve necessariamente focalizzare la sua azione sulla tutela del pianeta, mettendo al centro il bene comune, la quotidianità di coloro che sono in difficoltà e il futuro delle giovani generazioni.
È fondamentale avviare subito un processo di cambiamento negli stili di vita per la costruzione di una transizione ecologica che metta al centro la tutela della dignità delle persone, l’economia circolare, l’ottimizzazione energetica, l’efficientamento degli edifici, il contrasto all’inquinamento atmosferico, la gestione dei rifiuti, la mobilità sostenibile e accessibile ad ogni cittadino. Occorre comprendere che, le risorse naturali, non sono infinite e, pertanto, dobbiamo sforzarci per adottare un nuovo accordo multilaterale per tutelare la biodiversità.
Il nostro obiettivo, in qualità di giovani generazioni, deve essere quello di propendere ogni sforzo necessario nella nostra quotidianità al fine di limitare l’aumento della temperatura a 1,5°C e ridurre a zero le emissioni nette di gas serra.
Tutto ciò però, è bene ricordarlo, è realizzabile solamente con una sinergia tra tutti i Paesi più industrializzati. L’attuale sistema di risposta internazionale invece, basato sulle COP, non è dotato di tutti gli strumenti necessari per dare risposte adeguate alla crisi ambientale che il mondo sta vivendo. Ogni Paese deve impegnarsi per salvaguardare la Terra altrimenti, per noi e chi verrà dopo, non ci sarà un futuro equo.