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Il senso della “Settimana sociale” per i cattolici

Nella città di Trieste, nel Salone di Rappresentanza della Regione, promossa dalla CEI, dal 3 al 7 luglio sul tema: “Al cuore della democrazia“, si svolgerà la 50° Settimana dei cattolici in Italia. Mercoledì 3 luglio alle ore 17.00, interverrà anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre sarà Papa Francesco con la celebrazione eucaristica di domenica 7 luglio, alle 10.30 a Piazza dell’Unità sempre a Trieste a concludere i lavori della “Settimana”. Nel corso della manifestazione si alterneranno diversi oratori che parleranno di partecipazione e pace, lavoro e diritti, migrazioni, ecologia integrale, economia, mettendo sempre al centro l’uomo e la natura. Nel capoluogo del Friuli Venezia Giulia, si ritroveranno novecento delegati, di associazioni, movimenti e Buone Pratiche, provenienti da tutta Italia.

La nascita e le origini di questa lodevole e importante iniziativa si devono a Giuseppe Toniolo (1845-1918) un economista e sociologo italiano, beatificato da Benedetto XVI (2005-2013) il 29 aprile del 2012, considerato senza dubbio tra i protagonisti del movimento cattolico italiano, che nel 1907 organizzò la Prima Settimana a Pistoia. All’inizio i temi affrontati, visto anche il contesto storico in cui nacque, furono soprattutto il lavoro, la scuola, la condizione della donna e la famiglia. La “Settimana”, fu interrotta a causa della Prima guerra mondiale e durante il regime fascista; c’è da ricordare che per quanto riguarda la complessa macchina organizzatrice, un ruolo importante venne svolto anche dall’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Grazie al Convegno ecclesiale di Loreto, nel 1985 e con la fondamentale e necessaria nota pastorale della Conferenza Episcopale Italiana: “Ripristino e rinnovamento delle Settimane Sociali dei cattolici italiani” pubblicata nel 1988, finalmente si tornò a celebrare le Settimane, che si svolsero in diverse città della penisola, da nord a sud, affrontando, discutendo e toccando argomenti di vario genere che riguardano tutti i cittadini.

Ormai, per i cattolici la “Settimana Sociale” è diventato un appuntamento periodico, ed un momento costruttivo per confrontare le proprie esperienze, condividere le aspettative future, proponendo al tempo stesso possibili cambiamenti per il bene dell’Italia. Il segretario della CEI, mons. Giuseppe Baturi, presentando la “Settimana” ha detto tra l’altro: “Vogliamo offrire il contributo dei cattolici per rispondere alle sfide che l’Italia, l’Europa e il mondo sono chiamati ad affrontare”.

Durante questa “Settimana” a Trieste saranno aperti stand dei “Villaggi delle Buone Pratiche”, con lo scopo di presentare esperienze e testimonianze di inclusione sociale e democrazia, senza dimenticare l’arte e la cultura; tutti saranno invitati inoltre a partecipare alle varie conferenze denominate “Dialoghi delle Buone pratiche” e “Piazze della democrazia”.

Leggiamo nel programma che lo scopo della “Settimana Sociale” è quello di coinvolgere e valorizzare la presenza e l’impegno delle “Buone Pratiche”, che già esistono sul territorio nazionale, con l’obiettivo precipuo di favorire la partecipazione attiva di tutti i cittadini. Le “Buone Pratiche” sono iniziative che servono per rafforzare i legami sociali, valorizzando il ruolo delle persone, rendendo viva e concreta la democrazia.

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