Dalla culla e non dalla scuola deriva l’eccellenza di qualunque ingegno. (Pietro Aretino)
Erano certamente altri tempi quelli in cui l’Aretino scriveva, altri tempi sia per la famiglia che per la scuola. Oggi è bene ribadire che entrambe sono chiamate a collaborare per la crescita globale dei bambini, dei ragazzi, dei giovani. I voti mettono a dura prova tale collaborazione in diversi casi e diventa quasi una gara senza vincitori. Il genio è innato, viene probabilmente anche prima della culla, tuttavia ha bisogno di chi lo accompagni passo dopo passo a sbocciare; accade che l’eccellenza non venga compresa né a casa né a scuola oppure da una sì e dall’altra no, e viceversa, dunque ritorna ancora la necessità di trovare un’intesa per il bene più grande.
Questo bene – attenzione! – non consiste solamente nel successo, negli ottimi voti, nelle gratificazioni continue, nella ricerca dei primi posti, bensì nell’aiutare lo studente a diventare ciò che è chiamato ad essere alla luce dei suoi talenti; il rischio è di riversare sul nostro ingegno in erba le aspirazioni degli adulti, genitori o insegnanti, senza lasciargli la libertà di provare, sbagliare, riprovare, cadere, rialzarsi, perdere, vincere. S’impara solo ciò che ci meraviglia e la meraviglia non ispira se è meramente un pallido riflesso!
Pubblicato su Sicilianpost.it